Visualizzazione post con etichetta Kawaii. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Kawaii. Mostra tutti i post

domenica 16 settembre 2012

Un po' così, un po' naïf

Una delle cose che nessuno dice sul Giappone è che, non avendo l'ora legale, la luce, anche d'estate, dura meno che in Europa (e in tutti i Paesi con l'ora legale, ovviamente).
Mentre scrivevo mi è venuta la curiosità e quindi sono andata a controllare e...ma lo sapevate che un macello di Paesi la usavano, ma hanno smesso?? Tra questi ci sono anche Paesi europei, come l'Islanda (ma chepppoooi, si può dire che è europea? cosa si intende per "europeo"? Ah, queste discussioni sul sesso degli angeli!). E che tipo l'Australia, gli Stati Uniti e tanti altri Paesi hanno delle zone che hanno smesso e delle zone che continuano a usarla?
Cioè, voglio dire, e poi ci sorprendiamo che il Mondo non riesca a mettersi d'accordo sull'unificazione delle prese di corrente...mattecredo!
Pure il Giappone è tra i Paesi che la usava, ma ha smesso. Eggiusto. Così, il 16 settembre, alle 18:30 è già notte e noi possiamo felicemente consumare più energia (ok, battuta gratuitissima sulla sperpero di energia che regna incontrastato da queste parti).
E quindi mi ritrovo qua, in un buio pomeriggio di settembre, svaccata sul divano (ah, il divano...*_*) a sognare spiagge bianche e assolate e mare cristallino.

Ma riuscirò ad andare a Bali, prima o poi, ooooh se ci riuscirò! (bello sforzo, da qua ti buttano i biglietti low cost come se fossero patatine...)

Detto ciò, nel frattempo mi consolo con le bibite "Hawaiian Sun" scovate dal mio spacciatore di fiducia: Yamaya.
Dico bibite, ma in realtà dovrei dire succhi di frutta, perchè sì, sono veri e proprii succhi di frutta, a dispetto della loro lattina caciarona che ricorda un sacco le lattine di cocktail già pronti che tanto spesso si trovano qui nei supermercati.

Vi avevo già detto che adoro il succo di guava? Beh, adoro il succo di guava.

Non so quanti mesi sono passati prima che mi decidessi a comprarli. Li ho osservati, rigirati, analizzati praticamente tutte le volte che andavo da Yamaya. Il mio dubbio era soprattutto sulla lattina. La mia mente ragionava così: se sono dentro una lattina, dovranno per forza essere succhi gastrici gassati. Poi un giorno lessi "non carbonated" e capii, anche con il mio scarsissimissimo inglese, che FORSE, effettivamente, non erano gassati.
E un giorno mi sono fidata.
Quel giorno, oltre ai gusti qui sopra, c'era il tè freddo, ma sinceramente, a me che il tè, di qualunque tipo, lo bevo senza zucchero, non poteva fregà di meno.
Su "guava nectar" andavo piuttosto sul sicuro, ma era quel "pass-o-guava" che mi perplimeva (e lo sapete che il verbo perplimere esisteva, ma ora non esiste più? Un po' come l'ora legale in Giappone!) (ma quanto Settimana Enigmistica sono oggi???). Alla fine della fiera, altro non era che "PASSion fruit-Orange-GUAVA".
Sulle lattine sono anche molto espliciti rispetto alle qualità del prodotto:

 
Esito dell'acquisto: diciamo che non mi posso lamentare. Non erano malaccio.
Ma nemmeno tutta 'sta bontà, eh! C'è di meglio (tipo il succo di guava che passano sugli aerei della Malaysia Airlines...mhmmm *_*).

La ditta si chiama, appunto, Hawaiian Sun e tutti qui, penso, ci stiamo chiedendo il perchè, perchè? Percheeeeeeè? di quel busto senza testa con una maglia da basket che fa il segno "yo, bro" sulla home page. Ma vabè, sò hawaiiani, sarà la loro cultura, che ne vogliamo sapere noi, barbari del ricco occidente.
Made in Hawaii since 1952.

In realtà, a parte il busto rapper, provo un'attrazione irresistibile per le confezioni dei prodotti di questa ditta, un mix tra foto fatte in casa, tinte tropicali, arte naïf e Photoshop che mi fa andar via di testa.
Ecco, uno dei miei sogni proibiti è fare un mega-tour AfricaCentroSudAmericaPaesiTropicali a studiarmi le insegne dei negozi, quelle dipinte a mano su pezzi di legno o lamiera o direttamente sui muri, e l'uso quotidiano dei colori. Sì insomma, avete capito cosa intendo, no?
Tipo queste insegne africane dei parrucchieri  


 oppure le statuette messicane alebrije


(tutte le foto le ho fatte al National Museum of Ethnology a Osaka)

Madonna sto post m'è sfuggito di mano.
Tutto ciò per dirvi che mi piace moltissimo persino il verde usato nel sito internet. 
E il logo-nome giallo e rosso. Poi dai, tutte ste lattine coloratissime viola, fucsia, azzurre, bianche messe in fila con sta frutta e ste piante disegnate sopra...è ovvio che presa da un raptus le ho buttate nel cestino della spesa.
E poi non resisto alla parola "guava".
A proposito! Una mia amica taiwanese mi ha riportato un bustone di pezzi di guava essiccati! :D Yay!
Adesso mi manca solo il frutto VVVERO.
Poi mi ha riportato anche i semi di melone alla liquirizia (!!!!!), ma non disperate! Vi aggiornerò al più presto! XD

Ah, ma poi, nessuno vuole sapere quale fosse la bibita della Pepsi che non avevo il coraggio di provare? Beh, ve lo dico lo stesso. Era il Salty Watermelon: bibita frizzante al cocomero salato.
E non fatevi ingannare dal sano colore della foto, nella realtà era fucsia.



E no, non sono riuscita a provarla.

domenica 25 marzo 2012

Il periodo rosa

Oilà, vi piace il nuovo header? Vabè, non è cambiato un granchè però è meno squallido di quello che c'era prima, almeno. Tutto ciò in attesa che Gabbri, l'altro amministratore fantasma che spesso nemmeno legge quello che scrivo (-.-) mi aiuti a fare un sito serio.
Vabuò, comunque, mi giunge voce che lì da voi sia arrivata la primavera eh? Maledetti.
Qua continua a piovere come se non ci fosse un domani e le massime stanno sui 10 gradi. Perchè dovete sapere che, al contrario di quanto dice una ben nota leggenda metropolitana, la primavera giapponese fa...cagare!!!!
(non me ne vogliano i giapponesi che leggono il blog, ma abituata alla primavera italiana, sono rimasta piuttosto scioccata da questo susseguirsi di pioggia, freddo, vento gelido e grigiume...d'altronde anche per gli stessi giapponesi uno dei colori tipici della primavera, oltre al rosa, è il grigio)
Ok, per essere equi dirò solo che la primavera giapponese è un po' come il mese di novembre in Italia: grigio.
Per questo continuo a dire che il Paese ideale dovrebbe avere la primavera italiana e l'autunno giapponese (in realtà, nel MIO Paese ideale è sempre estate e la temperatura varia dai 30 ai 32, ma vabè..). Ed è sempre per questo motivo che, da quando sono qui, preferisco l'autunno.
Il fatto è che prima dell'arrivo vero e proprio della primavera, c'è questo periodo in cui piove sempre. E uno dirà: eh, sarà la stagione delle piogge! Eh no, invece!!!! Dopo questo periodo fa tipo 2 settimane di bel tempo e poi giù con la vera stagione delle piogge! Nella quale, vorrei far notare, piove meno che nel periodo pre-primaverile.
Se solo facesse caldo, almeno...

Mah, comunque bando alle ciance, perchè anche in questa grigia stagione c'è da stare sempre all'erta. Come ho detto anche prima il colore tipico della primavera qui è il rosa. Immagino che tutti sapranno il motivo, ovvero il simbolo del Sol Levante, dei samurai, delle geisce (!!!): i sakura! (molti li chiamano "le sakura" e non capisco il perchè, voglio dire, il ciliegio non mi pare femminile e, a parte che stride proprio il suono, ma ho ben studiato, quando ero studentella di lingue, che tutte le parole straniere non di uso comune vanno messe al maschile...o mi sbaglio io?)

Ma facciamo un passo indietro. La storia inizia un po' prima e le prime avvisaglie ci sono di solito a natale. Cosa cazzarola c'entra il natale coi sakura? Una cippa, rispondo io. Ma qual'è il dolce tipico natalizio in Giappone? No, non è il panettone ripieno di azuki, bensì il temibile Christmas cake, una torta con panna e fragole (mi è venuta voglia di Big Babol, credo siano secoli che non ne mangio una).
Ecco, è lì che si inizia a subodorare che c'è qualcosa che non va, per quanto le fragole giapponesi siano talmente buone che viene da chiedersi se non iniettino lo zucchero direttamente in ogni singolo frutto. Infatti la prima grande incognita è che le fragole, qui, sono un frutto prettamente invernale (!!!). Per cui da gennaio il colore rosa inzia, tomo tomo cacchio cacchio, a invadere gli scaffali dei dolci dei supermercati.
Poi arriva febbraio, il mese della fioritura dei susini, o dei pruni, o come diavolo si chiamano (il mio rapporto con le piante meriterebbe un discorso a parte), insomma dell'ume.
Sono molto belli gli ume, mi piacciono un sacco.
Oltre agli ume, a febbraio, c'è pure San Valentino, quindi ajutm addì (trad. aiutami a dire), c'è proprio un'esplosione orgasmica di rosso e rosa.
A marzo in teoria si dovrebbe inziare a parlare di sakura, ma quest'anno ce l'hanno fatta penare e i susini stanno ancora fiorendo, quindi figurati, mò ce li freghi i ciliegi a fiorire con 'sto freddo!
In compenso ci sono sempre i peschi, non scordiamoci che anche loro fioriscono mò.

Insomma, il risultato è questo:
Angoli a tema rosa con tutti i prodotti al tal gusto dalle patatine, alla cioccolata, alle caramelle (in queste 2 foto appunto pesca e prugna).
Ovviamente ormai siamo in marzo e anche se fa un freddo boia, per le aziende è ora di sakura.
Il gusto sakura, come molti già sapranno, esiste. A me non piace molto (in realtà nemmeno a tanti giapponesi), ma è comunque mangiabile.
Per l'occasione vi presento un prodotto che tutti conoscono: lo yogurt col bifidus! Che qua si chiama Bio:


No, non l'ho comprato: già non mi piace molto il gusto sakura, metteteci pure che lo yogurt non mi fa impazzire! Comunque sì, in teoria ci dovrebbero essere una sorta di petali di ciliegio dentro allo yogurt...
Ma c'è anche ciò a cui nessuno avrebbe mai osato pensare:
Sì, lo so che non dovrei andare dal Mc Donald's, ma che ci posso fare? Mi piace! E' come la Coca-cola...e il trash americano che è in me non sa resistere. E poi è un'ottima occasione per studiare le strategie di vendita! Ieri, per esempio, ho studiato un sacco! (davvero, mica scherzo...)
Comunque, i menù 14 e 15 sono piuttosto normali, entrambi a base di carne in salsa teriyaki, che in Giappone è normale, e uovo (Teritama = teri + tama uovo). Il 15 è basico, mentre il 14 è al formaggio.
E' il 16 che è il problema. Al nome di "Sakura Teritama" ci appare un 15 basico con aggiunta di salsa ai fiori di ciliegio. Da qua non si vede, ma dovrebbe essere quella salsina che sporge da sopra la foglia di insalata.
Devo confessare che per un attimo sono stata tentata...ma alla fine ho optato per un sano e tradizionale 14 (da cui si evince la mia propensione al formaggio fuso).

C'è da dire che non è che fanno TUTTO al sapore di petali di ciliegio. Anzi, la maggior parte dei prodotti di solito ha solo la confezione decorata a tema, tipo le birre, le bibite, le patatine, ma anche le confezioni del cibo da asporto, i dolci...insomma qualsiasi tipo di prodotto. Senza contare le decorazione degli interni dei negozi...
Io stessa, durante uno stage in una ditta che ho fatto in quest'ultimo mese, sono stata incaricata di fare le decorazioni delle lettere di ringraziamento per i clienti e mi hanno tartassato coi sakura! Sono uscite carine, per carità, ma avrei voluto sperimentare un po' di più su un soggetto così inflazionato.

Tutto sommato comunque per me è molto interessante vedere tutti questi cambi di simboli, soggetti, design, colori...in Italia le occasioni sono molto più rare.

In ultimo vi lascio con un'altra mia grandiosa spesa che andrà a fare compagnia al Dio Ra:
L'astronauta!!! Ancora qualche altra penna e potrò formare i Village People alternativi!
Guardateli come sono carini insieme! Potrebbe quasi nascere una storia d'amore (Nobuo veramente li ha già aiutati a darsi il primo bacio).

Mhmmm...ultimamente scrivo un sacco...si vede che non ho una cippalippa da fare! :D

martedì 20 marzo 2012

Ma il tiramisù si cuoce?

Forse la cosa si è già un po' sputtanata, ma in Giappone il 14 marzo è stato il White Day.
Per i pochi che leggono sto blog e che ancora non sanno cosa sia, ecco, come al solito quello che dice Wikipedia è legge . Vabè, comunque detta in parole molto povere è il corrispettivo di San Valentino, un giorno nel quale tutti gli uomini che hanno ricevuto la cioccolata il 14 febbraio possono ricambiare.
Certo, ci sarebbe da spiegare anche l'assurdo modo di festeggiare San Valentino che hanno da queste parti, ma mi asterrò, tanto è tutto già scritto nella pagina del White Day di Wikipedia :D

Comunque non volevo fare un trattato di sociologia...solo che la mania di fare regali a base di dolci ogni due per tre mi tocca nel momento in cui i regali vengono messi dentro delle scatole e vendute. Eh, lo so, ognuno ha le sue croci e i propri scheletri nell'armadio, io mi porto dietro quella del marketing, tormentata passione che consumo in segreto.
Comunque, lungi da me fare un trattato di marketing, anche!
Semplicemente volevo rendere partecipe il mondo del primo serio whiteday-regalo che ho ricevuto (il primo anno Nobuo mi regalò un bottiglietta di pregiuato olio al peperoncino -.-  e l'anno scorso nemmeno me lo ricordo...me l'avrà fatto? mi sa di no...).
Cosa più unica che rara, il 14 marzo eravamo liberi entrambi e quindi siamo andati a Osaka. Prima di portarmi a mangiare in un ristorante che fa solo cucina toscana (a Kyoto però), sempre per sto fatto del White Day, mi ha trascinata nei famosi depachika, i piani sotterranei dei grandi magazzini giapponesi (depaato grande magazzino + chika sotterraneo) perchè doveva "comprare il regalo", che in realtà era una bieca scusa per poter comprare dolci random.
Fatto sta che scendiamo giù e mi trovo davanti una distesa di salary-man tutti in fila nei vari negozi (che nei depachika sono aperti, tipo stand).
Ed è in quel momento che realizzo la connessione! Studipi uomini, tutti in fila all'ultimo secondo per raccattare un regalo per le varie consorti. Non che il mio, di uomo, fosse messo meglio eh! Mi si è addirittura portato dietro (no, dai, scherzo, pooooovero :p).
E' che sono sicura che i regalini per le varie colleghe e amiche erano già stati preparati e messi nella cartella dalle loro mogli, solo che al regalo per la moglie ci devono pensare da soli! Ah ah ah ah!
Però è stato un fenomeno interessante vedere tutti sti uomini neri in un posto che è generalmente il regno delle donnine.


 Oh, almeno apprezzate il fatto che per mostrarvi lo spettacolo ho corso un grosso rischio! Sarebbe bastato che uno solo di tutti sti tipi fosse andato a chiamare qualcuno e per la seconda volta sarei stata cacciata da un esercizio commerciale a causa delle foto :D
Vabbuò, vi mostro anche quello che alla fine ha comprato Nobuo da C3, che è una catena relativamente nuova i cui dolci richiamano vagamente quelli italiani, soprattutto nei nomi (notare che nella HP linkata il menù è scritto anche in italiano...un italiano dove il plurale è a discrezione di chi scrive, immagino):


Questo è il primo. Come potete vedere è molto molto kawaii e dentro ha 2 ciambelle un po' gommose e una busta di baci di dama alla fragola che invece erano molto molto buoni. Usando tutta l'immaginazione che avevano hanno chiamato le ciambelle "Cerchio", mentre per i baci di dama, devo ammetterlo, si sono impegnati: "Per Bambina".
Ma...aspettate un attimo! Controllando il sito proprio ora noto con orrore che tutta la linea dei baci di dama ai vari gusti ha cambiato nome e design!!! :O Adesso si chiamano "Sacucci Horocci" e ho il terrore di sapere a cosa pensavano quando lo hanno scelto.

Comunque il sito è bellissimo, cazzarola! Anche quel delicato "tin" che fa quando indichi col mouse...*_*

Il secondo pacco è questo:
che è stato comprato principalmente perchè Nobuo vivrebbe di tiramisù. Infatti non fatevi ingannare dalla scatola perchè l'interno...

...era pieno di piccoli tiramisù COTTI! Eeeeeh sì! Il nome di questi cosi è 焼きティラミス yakitiramisu, ovvero tiramisù cotto. E infatti come l'avranno chiamato nella versione italiana?
Uagliù, sono buonissimi. Ma tanto!
Appello a tutti gli italiani in Giappone: andatevene a comprare una scatola e mangiatevela tutta da soli, perchè a dividerla la cosa potrebbe prendere una brutta piega.
Buonibuonibuoni! Davvero, andatevi a vedere le immagini sulla pagina che ho linkato, chè rendono molto di più l'idea.

Infine ho fatto una foto di gruppo delle scatole e delle varie buste che ci hanno infilato nella scatola. Perchè qui è scontato, ma ogni, ogni volta che andate a comprare dolci o in generale cose di questo tipo, confezioni regalo insomma, vi danno una busta nuova per ogni pezzo che viene messa insieme ai prodotti stessi, ben chiusa, nella busta grande che viene data a voi.
Scusate il piedazzo di Nobuo e il futon ammucchiato sullo sfondo...:p

Ora, a parte tutto e a parte gli errori gi grammatica italiana, ma questo negozio ha un design stupendo, tutto, i prodotti, le scatole, le decorazioni, il sito web...ed è pure buono!

Per oggi basta anche se ho in caldo un bel po' di cosette...e siccome da venerdì sono praticamente libera per 10 giorni...eh eh eh!

giovedì 16 febbraio 2012

Katakori e seppie ripiene

Ebbene, ebbene, io Celentano non lo sopporto. Ma non ultimamente, non l'ho mai sopportato. E' una dichiarazione politica? Non me ne frega niente, tanto ormai! ah ah ah!
Lo sopporto ancora meno di Benigni. Sì, sì, non sopporto nemmeno Benigni.
Ah...oggi sono polemica. In realtà lo sono sempre, ma un sacco di gente non lo sa, eh eh.
E' che sto guardando Sanremo, per colpa del Portinaio, e come al solito quando mi capita di vedere Celentano che fa i suoi discorsi da ingenuotto bambino delle medie, mi vengono i nervi e devo sfogarmi. Ma siccome sono le 14:50 e in Italia quindi sono le 5:50, non posso ammorbare nessuno dei miei amici e nemmeno i miei. Però potrei provare con mia nonna!! :D
Davvero, mi sembra uno di quei preadolescenti politicizzati e saccenti, ma che, ovviamente non sanno una mazza e che parlano in modo imbarazzante. Lo so bene, perchè probabilmente anch'io ero così XD
Da notare che la Rai non ha potuto pubblicare in streaming il suo intervento per mancanza di diritti multimediali. Mammamia che sborone.

Ok, ok, mi sto inacidendo. Torno a temi più faceti.
Dovete sapere, (DOVETE SAPERLO), che soffro di spalle incriccate croniche, sempre se non vogliamo considerare tutta la schiena, rigida come una lastra di acciaio.
E dovete sapere che in Giappone c'è la leggenda metropolitana che tutti i non-asiatici non soffrano di spalle incriccate. Ora qui dovrei aprire una parentesi su tutte le leggende metropolitane attribuite ai cauasici o agli italiani in particolare (tipo che non ci si incriccano le spalle, che usiamo soltanto mountain-bike, che in Italia fa sempre caldo, che non mangiamo il polipo, che sappiamo tutti l'inglese ecc...). Per carità, più o meno sono tante quante le leggende che girano da noi sul Giappone, o meglio, sulla non meglio identificata Asia.
Comunque. Il fatto che loro pensano che a noi non si incriccano le spalle, porta automaticamente a pensare che quindi qui ne soffrano tutti. Non so se sia così, ma in quei luoghi di perdizione detti drugstore (l'Acqua&Sapone de noaltri) spopolano cerottoni e cerottini per ovviare a questo problema.
Ecco, l'altro giorno ne stavo cercando un tipo adatto a me e a un certo punto emergono loro: i cerotti del tempo che fu. Diciamocelo, la scatola era troppo bella e li ho presi solo per quello.
In pratica sono cerottini tondi e piccoli da applicare sui famosissimi tsubo di hokutiana memoria.

 Io ho provato il secondo schema, ma quando li ho tolti mi sono tipo sradicata tutti i capelli all'attaccatura del collo. La prossima volta vado con la prima.
Tu te li metti e loro prima ti fanno un effetto freddo accompagnato da puzza di mentolo, poi evolvono nell' effetto "ti sto marchiando a fuoco".
Aggiungiamoci pure che Nobuo continuava a lamentarsi per il mentolo che mi avvolgeva tipo aura e insomma, li ho usati solo una volta.
Ma hanno una confezione troppo bella.

La cosa che più mi è piaciuta, a parte lo stile retrò, è la faccina del signore che compare quando togli uno dei cerotti dalla pellicola. E anche la bustina con chiusura ermetica in dotazione.
Si chiamano, come potete vedere, Roihi-tsuboko, della Nichiban (uuh, la pagina è in inglese!).

Poi niente, non mi ricordo più nemmeno quando Nobuo è andato all'Eki-ben Fair, ovvero la fiera dei bento venduti nelle varie stazioni. Chè qua è una vera e propra tradizione per ogni stazione!Eh beh!
E insomma, mi ha riportato un paio di seppie ripiene di riso (sono buonissime!!!!>_<) contenute in una scatoletta troppo, troppo carina! Purtroppo puzzava di pesce accappeste, come direbbe mia nonna. Quindi fotografie al volo e via al macero.
Troppo Showa!!!!!!!

sabato 11 febbraio 2012

Il Dio Ra mangia la cioccolata

Allora, è tipo una vita che non scrivo qua sopra.
A dicembre sono tornata in Italia, soprattutto, mi pare, per mettere su 4 kili. Comunque a parte questo (da cui la mia faccia ha però tratto giovamento...e non starò qui a esporre la mia teoria sul fatto che nelle donne dalla mia età in su il paio di kili in più sta sicuramente meglio del paio di kili in meno) ho passato uno dei migliori capodanni di sempre (non che ci volesse molto, ma comunque...) con i miei amici di sempre. Siamo andati a Ravenna, dove non ero mai stata e che è bellissima, abbiamo fatto una mega cena dove è andato tutto alla perfezione ed eravamo tutti già belli andati prima di metterci a tavola.
E abbiamo finito tutte, dico tutte le lenticchie con il cotechino. Non so se.
Posso solo dire che ho addirittura ballato, cosa più unica che rara.

Poi sono dovuta tornare qui a Kyoto, ovviamente. Ed è iniziato il mese del girone infernale. Lezioni a scuola di design-lezioni di italiano-compiti di grafica a casa. In pratica mi staccavo dal pc solo per insegnare italiano e le conseguenze sono state che i famosi 4 kili sono ancora lì e che probabilmente sono diventata più miope.
Per fortuna adesso il primo anno di lezioni è finito e quindi posso tornare a lavarmi i capelli, a dormire, a vestirmi in maniera decente e, qualche volta, a mangiare cose cotte da me.
La scorsa settimana sono addirittura andata alle Arima Onsen (alle terme, insomma) con l'uomo. Anzi, diciamo che è stato l'uomo a portarmici, visto che io fino all'ultimo non sapevo se andarci o no.
Comunque ecco, mi sono persa, e insomma a natale Miriam, la mia amichetta che vive in quel di Berlino, mi ha regalato una borsa bellissima. Qui tutti mi fanno i complimenti! Ah-ah!
Siiiiiì!!! La borsa dei Ritter! Comprata direttamente nella patria dei Ritter, nel negozio mono marca dei Ritter! Ah! E' grande giusto giusto per metterci dentro un A3: perfetto, mi serviva proprio. Inoltre, la borsa era abbinata ad una super-selection di Ritter (il classico al marzapane e il classico al rum&uvetta, quello al biscotto alla crema di vaniglia, quello al croccante e quello che buonochepiubuonononsipuò al marzapane all'arancia...mi sa che ne dimentico uno però).
Ecco, insomma, la mia nuova borsa è troppo bella e devono saperlo tutti.
Il cazzafà lilla appeso al manico è un regalino della mia amica taiwanese dipendente da ufo-catcher (infatti quello faceva parte di uno dei suoi bottini) .

Ok, dopo di questo ve ne mostro uno mio, di bottino. Questa splendida, bellissima...penna!
La penna del Dio Ra. Bella eh? Purtroppo da qui non posso farlo, ma se potessi ammiccherei.
E' doratissima.
Dietro la testa ha il click per far uscire la punta. L'ho scovata in un negozietto di frikkettoni a Osaka, c'era anche Tutankhamon, ma con Ra non c'è paragone.

Detto questo, vi saluto perchè se scrivo troppo poi quando non scrivo le lamentele aumentano, bwah ah ah!
E mi raccomando, lì in Italia, dategliela 'na possibilità a Monti (non parlo mai qui di politica, ma anche se non si direbbe, mi interessa e l'impressione che ho è che gli italiani, come al solito si fanno trasportare dal momento e stanno un po' troppo sparando a zero su di lui. La situazione invece, vista da fuori, è molto migliorata. So che ciò non basta, ma a me sembra già tanto...).

Vabè, visto che mi è giusto venuta in mente, e visto che è sabato, invece che con la politica concludo con que':

mercoledì 26 ottobre 2011

Gatti che mangiano mandarini insipidi

L'autunno è arrivato, con i suoi kaki, la sua uva e i suoi mandarini (per i mandarini era un po' presto e infatti non sanno di niente, ma ci accontentiamo).

Sapevate che in Giappone, la patria della parola kaki, questi frutti sono quasi esclusivamente della tipologia dura?
L'altro giorno ne stavo parlando con uno studente di italiano e, quando gli ho detto che da noi si tratta quasi sempre di quelli molli, prima è rimasto sorpreso perchè in Italia si producono kaki, poi perchè quelli duri sono più rari degli altri.
Aò, non è che i kaki ce l'avete solo voi! :p

Comunque io ne mangerei a oltranza! Non so perchè a tanti italiani non piacciano...eliminano anche l'alito cattivo!!!! (giuro, ho visto un programma dove facevano la prova con un misuratore)

A parte i miei gusti fruttiferi, che comunque si limitano a kaki, fragole, pesche e banane, in questo periodo mi sta assalendo una voglia sfrenata di cioccolato. Per cui, ieri, girovagando in uno di quei negozi dove tutto è a 100 yen, non ho resistito alla tresciaggine di questi cioccolatini fuffa che imitano i Ferrero Rocher. Imitano tutto, persino la nocciola non è una nocciola, bensì una nocella. Che per chi non lo sapesse è l'arachide in pescarese.

Questi poveri cioccolatini farlocchi non hanno nemmeno un vero e proprio nome.
Si chiamano "Chocolate with nuts filling". Mamma che tristezza.
(e scusate l'adesivo del negozio un po' esibizionista, ho provato anche a toglierlo, ma niente)
Comunque li ho aperti e mangiati lo stesso eh! Non è che la nocella mi abbia inibito più di tanto.


 





Allora, sono dolci, croccano e i pezzettini si infilano tra i denti come i normali Ferrero Rocher, ma la cioccolata "vera", ste pallotte con le nocelle, l'hanno vista col binocolo. E poi la nocciola è proprio un'altra cosa.
Comunque 100 yen per 5 pallotte alla fine valgono la spesa.

E mò saltiamo di palo in frasca e parliamo di qualcosa che in questo blog non è stato mai affrontato: un cartone animato.
E sì che fino a pochi anni fa ero proprio una bella nerdona, anzi, pardon, otaku.
Eeeh, ma gli anni passano anche per me e ora come ora, per appassionarmi a un anime o a un manga ce ne vuole.
L'ultimo manga che mi ha incollato alle pagine fino alla fine è stato "20th Century Boys", ma non volevo parlarvi di questooo!!!

E' qualche settimana che io e Nobuo, il mercoledì notte alle 2:30 becchiamo in tv l'anime くるねこ "Kuruneko". Cazz ci facciamo svegli a quell'ora? Bella domanda. Infatti da oggi ho deciso che nel mio regolamento personale ci sarà la voce "Andare a dormire entro l'1:30". No perchè dormire 4 ore e mezza a notte non è proprio cosa (Nobuo si sveglia alle 9, ma io alle 7:30!!).
E poi mi si rovina la pelle, tzè.

Comunque, parlavo di "Kuruneko", che praticamente sono miniministorie in cui appaiono i gatti di questa mangaka, che si chiama Yamato Kuruneko. E beh...in queste storie...ci sono questi gatti....che, insomma, non fanno nient'altro che quello che di solito fanno i gatti: si fanno le unghie dove capita, corrono dietro a qualsiasi cosa si muova, dormono, si strusciano, litigano, mangiano, si lavano, fanno la cacca e la pipì, ti guardano male.
Bene, siamo diventati dei fan accaniti di questo anime. Personalmente quando lo guardo non faccio altro che ridere perchè anche solo a guardarli, i gatti, mi diverto! Poi in questo anime sono anche minimamente animati, giusto quel po' per spiegare quello che stanno forse pensando...comunque è da guardare, altrimenti non si capisce come faccia a essere così divertente una cosa del genere.

Ebbene, l'omo mio l'altro giorno è tornato da un giro a Osaka con un sacchetto di Kiddyland e dentro c'era...tutta l'esposizione di gadget di "Kuruneko"!! Plus una pallina da gashapon.
Non so che gli abbia preso, ma deve aver svaligiato l'angolo dedicato.
Io amo quest'uomo.
Per cui volevo condividere con voi queste cose bellissime :D

Ecco, nella foto di gruppo posano le 5 calamite (una per ogni gatto protagonista) e, dietro, lo strap uscito dalla pallina. In ordine da sinistra abbiamo: Tome, Bon, Mon-san, Poko e Kobon. Lo strap è un enorme Bon.


In queste foto invece ci sono un borsellino, pochette o come volete chiamarla, che è diventato immediatamente il mio porta-mouse, e un tenugui. Chè tra l'altro, per essere dei gadget di un anime sono anche molto raffinati.

Infine aggiungo una foto in cui si vedono le calamite in azione! (lo strap è andato dritto dritto ad accompagnare le chiavi della mia nuova-vecchia bici gialla).

Crepi l'avarizia, ho messo anche una foto del tenugui in azione (li uso sempre per le bottigliette, i tenugui).
Da notare la cartolina pacchiana di Pescara che mi ha mandato una mia carissima amica, accompagnata da una non meno pacchiana penna del nuovo ponte che c'è in città (e di cui, siccome sono pigra, non mi va di fare la foto).

Ah, ma oggi è mercoledì!! :D

E ah! Il mio preferito, anzi, la mia preferita, è ovviamente Mon-san.

martedì 18 ottobre 2011

A volte ritornano anche qui.

E dopo un attimo in cui mi ero convinta che non fossero piu` in vendita...eccole che ricompaiono, le bottigliete retro` della Meiji!!!
Stavolta sono tornate in grande stile e con diversi gusti, cosi` possiamo osservare, da sinistra:
パンピーオレンジ Panpii Orenji, misterioso succo d`arancia addirittura "since 1960"!!;
フルーツ Furuutsu e コーヒー Coohii, frutta e caffe`, due vecchie conoscenze;
いちご Ichigo, praticamente latte alla fragola con ben 1% di frutta;


Notare che nel sito la misteriosa arancia Panpii non c`e` (beh, c`e` dal `60...), in compenso il caffe` e la roba alla frutta sono inseriti tra i NUOVI prodotti.
Sono carini vero? :D


domenica 26 giugno 2011

Oh, ma che è sto casino?? (2)

E quindi, in un'afosissima giornata estiva, di quelle da sudare anche a stare fermi, riprendo in mano la mia rubrica preferita (e anche l'unica) per parlarvi un po' di questo, un po' di quello, un po' di quest'altro.
E anche per dare un senso a tutte le foto che vado facendo, oltre a quello di compiacermene guardandole.

Ma prima di entrare nel vivo della discussione, vorrei fare outing: io adoro l'estate e il caldo! Sì, adoro quella sensazione di appicicaticcio, l'afa, il sole accecante, sudare e fare infinite docce, abbronzarmi e, soprattutto, uscire con una canotta e non aver bisogno del malefico "golfino".
Sì, tutti voi che appena ci sono 24° iniziate a smaniare e accendete senza riflettere i condizionatori a 20°, ogni tanto pensate anche al fatto che a qualcuno il caldo potrebbe anche piacere.
Purtroppo vivo in un Paese che ha il terrore della luce del sole e del calore, quindi dovrò sorbirmi 3 mesi di mal di testa, pelle d'oca e golfini. Alla faccia del risparmio energetico post-terremoto.
Ok, ho il dente avvelenato.
Detto ciò, iniziamo.









Questa è una confezione economica, da conbini, di annin dofu , che è praticamente un budino alla mandorla tipico cinese. A parte il fatto che è buonissimo, delicato, dolce ma non troppo e leggero, di solito viene venduto in confezioni normali, tipo quelle dello yogurt. Ma un giorno ho trovato questa che aveva addirittura la riproduzione in plastica del tradizionale cucchiaio cinese.
Il cucchiaio era confezionato separatamente e unito alla scatola del budino con una striscia adesiva che fungeva anche da etichetta, rossa. Colore azzeccato perchè, di solito, sull'annin dofu viene messa una bacca di Goji (lo ammetto, non avevo idea di cosa fosse prima di essere andata a vedere Wikipedia), che ha proprio quel colore là. Per la cronaca, la bacca di Goji non sa di nulla.
In sè la confezione è semplicissima, tutta trasparente, in pratica il design è dato dal prodotto stesso, bianco latte e dall'adesivo rosso che, pur non essendo la bacca contenuta nella confezione (immagino che costi troppo per le produzioni industriali), insieme al bianco del budino rimanda subito all'immagine tipica dell'annin dofu.












Continuo con un souvenir che un mio carissimo amico mi ha riportato dal suo Paese, la Tailandia. Ok, riconosco che non ha nulla di tailandese, ah ah! Dentro questa scatola c'erano dei semplici, per quanto buoni, biscottini da tè. La scatola però è molto bella secondo me. Intanto è durissima, quindi ottima da riutilizzare, e poi i disegni stilizzati azzurri che la decorano sono come...gommosi!!! Ah! Che bella sensazione!!! (sono come i cani che "amano le consistenze differenti" -chi indovina la citazione è bravo-). E poi, anche se non si vede, luccica!!*_*



Poi, guardate che bellissimo album con i fogli colorati che ho trovato da Loft!!(ho trovato solo il sito giapponese...comunque è una grossa catena di oggettistica, cancelleria, cose per la casa e cazzate varie). L'immagine in copertina non ricorda le illustrazioni dei libri da colorare degli anni '80? Aaah! (lacrimuccia).




Qualche giorno fa, mentre andavo in bicicletta a scuola facendo un percorso diverso dal solito, ho alzato lo sguardo e ho notato che i lampioni di quella strada erano veramente interessanti. La gabbia della lampadina è fatta da un cubo le cui pareti sono formate da stanghette orizzontali, tutto sul marrone scuro, mooooolto giapponese come cosa (e il vedo-non vedo, e la penombra, e il legno, e la geometria, e la rava, e la fava). Per ogni lampione ci sono 2 lampade messe su livelli e in posizioni diverse. Se siete a Kyoto e volete dargli un occhio, si trovano su Kawaramachi, nel pezzo tra Nijo-dori e Marutamachi, circa.
Scusate le foto, ma le ho fatte di fretta, sulla bici, e non riuscivo a trovare un'angolazione degna (notare gli onnipresenti fili elettrici tesi ai 4 venti).
Comunque, 2 anni e ci ho fatto caso solo ora....






Un po' di tempo fa sono andata con una mia amica in un centro commerciale e tò, che ti trovo? Kiddyland!!! Il regno del kawaii. Era una filiale piccola, ma aveva il suo perchè. Comunque, ho trovato queste penne e matite assurde, con il pirulicchio per tirare fuori la punta fatto da orecchie, nasi, occhi e qualsiasi tipo di sporgenza che un essere vivente possa avere (...è un negozio per bambini! Niente oscenità, ma secondo me da qualche parte vendono anche quelle...). La più grandiosa però era la penna-Buddha doppio colore con le orecchione.

Infine, chiudo con un paio di cartelli segnaletici per il bagno...sono stupendi, stanno oltre! :D
Indovinate dove si trovano? Dico solo che uno è a Osaka e l'altro in provincia di Osaka!

lunedì 28 marzo 2011

Oh, ma che è sto casino??

E' quello che mi diceva (anzi, che mi dice tutt'ora) mia madre appena entrava in camera mia. Ovviamente poi mi obbligava (mi obbliga) a mettere a posto. Quindi ho deciso di utilizzare questa frase come titolo dei post che farò da ora in poi quando ho un po' di foto ammucchiate in qualche cartella e decido di raggrupparle qui sul blog. Di solito si tratterà di confezioni, packaging carini, simpatici, particolari, ma sui quali fare un intero post dedicato sarebbe abbastanza superfluo.

Partiamo con un imballaggio che più tradizionale non si può: la temibile foglia di bambù! In pratica i giapponesi usano, o meglio, usavano il bambù in ogni dove. Si usa tutto del bambù, sia le foglie, sia il tronco...un po' come il maiale! L'utilizzo più famoso della foglia, forse, è per avvolgere e conservare gli onigiri. Per gli onigiri però la foglia deve essere essiccata, ma ne parlerò più nello specifico, prima o poi: mai perdere la speranza!
In questo caso invece la foglia è fresca ed è avvolta intorno a una pallotta di mochi aromatizzato a non mi ricordo cosa. La forma dell'involucro finito è triangolare (gli piace assai ai giapponesi la forma del triangolo!).
Pare che la foglia di bambù conservi molto bene i cibi, oltre ad essere resistente. Il discorso sul tronco, poi, è ancora più interessante...ma anche per questo è d'obbligo un post a parte.
Ah, ringrazio Fabiana che si è prestata a reggere il coso mentre lo fotografavo! :D


Proseguiamo con dei biscotti in monoporzione. Questi, devo ammetterlo, non sono giapponesi, bensì britannici. Ma avevano una confezione così kawaii!! Erano al gusto lampone e quando ho aperto la confezione...ta ta ta taaaan! Il biscotto stesso era a forma di orsetto. Rosa perdipiù!
Il gusto e l'odore erano pericolosamente chimici, ma li ho mangiati lo stesso. Prima e ultima volta.
Ma poi, l'orsetto sulla confezione, cosa sta facendo? Sputacchia via un lampone??


Qui invece abbiamo una scatoletta che, a vederla, di primo acchito sembrerebbe una scatola di Frisk, quelle minuscole e letali caramelle che ti ustionano la bocca ma che non puoi fare a meno di mangiare, da bravo masochista. Magari Frisk al sapore di sale, come suggerisce lo 塩 shio, sale appunto, sull'etichetta. E invece no! Ah ah ah ah! E' proprio sale! Il sale da taschino!! Già. Un po' di tempo fa, insieme ai miei ex-colleghi, siamo andati a visitare una fabbrica minuscola di sale marino vicino AmanoHashidate e lì vendevano questi gadget. Ce n'erano con un sacco di immagini differenti, ma io ho deciso per quella classica con il logo della ditta 琴引の塩 Kotobiki no
Shio
(purtroppo ho trovato solo pagine in giapponese).
In realtà ho scoperto che mi torna utile portarmelo dietro perchè a Kyoto la cucina è sciapissima!


Infine una simpatica chicca: guardate che etichetta si sono messi a fare per quattro miseri pomodorini...


Adesso però passo a fare una nota seria. L'11 marzo c'è stato il terremoto con conseguente tsunami e incidente alla centrale di Fukushima, che tutt'ora non è ancora stato risolto. Di tutto ciò si è detto molto, anche troppo, specialmente nella stampa estera. Quindi su Nikku-nekku non ne parlerò. Se vi va di leggere il mio parere a proposito, andate qui, dove mi è stata data la possibilità di esprimermi attraverso un articolo. Se invece volete notizie serie, realistiche e approfondite, vi lascio i link di un paio di blog che seguo:
Giappo pazzie e Nicolaingiappone
Per il resto ho perso ogni più piccolo barlume di fiducia nei media e quindi cancellerò dai siti interessanti di questo blog il Fatto Quotidiano.