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martedì 20 marzo 2012

Ma il tiramisù si cuoce?

Forse la cosa si è già un po' sputtanata, ma in Giappone il 14 marzo è stato il White Day.
Per i pochi che leggono sto blog e che ancora non sanno cosa sia, ecco, come al solito quello che dice Wikipedia è legge . Vabè, comunque detta in parole molto povere è il corrispettivo di San Valentino, un giorno nel quale tutti gli uomini che hanno ricevuto la cioccolata il 14 febbraio possono ricambiare.
Certo, ci sarebbe da spiegare anche l'assurdo modo di festeggiare San Valentino che hanno da queste parti, ma mi asterrò, tanto è tutto già scritto nella pagina del White Day di Wikipedia :D

Comunque non volevo fare un trattato di sociologia...solo che la mania di fare regali a base di dolci ogni due per tre mi tocca nel momento in cui i regali vengono messi dentro delle scatole e vendute. Eh, lo so, ognuno ha le sue croci e i propri scheletri nell'armadio, io mi porto dietro quella del marketing, tormentata passione che consumo in segreto.
Comunque, lungi da me fare un trattato di marketing, anche!
Semplicemente volevo rendere partecipe il mondo del primo serio whiteday-regalo che ho ricevuto (il primo anno Nobuo mi regalò un bottiglietta di pregiuato olio al peperoncino -.-  e l'anno scorso nemmeno me lo ricordo...me l'avrà fatto? mi sa di no...).
Cosa più unica che rara, il 14 marzo eravamo liberi entrambi e quindi siamo andati a Osaka. Prima di portarmi a mangiare in un ristorante che fa solo cucina toscana (a Kyoto però), sempre per sto fatto del White Day, mi ha trascinata nei famosi depachika, i piani sotterranei dei grandi magazzini giapponesi (depaato grande magazzino + chika sotterraneo) perchè doveva "comprare il regalo", che in realtà era una bieca scusa per poter comprare dolci random.
Fatto sta che scendiamo giù e mi trovo davanti una distesa di salary-man tutti in fila nei vari negozi (che nei depachika sono aperti, tipo stand).
Ed è in quel momento che realizzo la connessione! Studipi uomini, tutti in fila all'ultimo secondo per raccattare un regalo per le varie consorti. Non che il mio, di uomo, fosse messo meglio eh! Mi si è addirittura portato dietro (no, dai, scherzo, pooooovero :p).
E' che sono sicura che i regalini per le varie colleghe e amiche erano già stati preparati e messi nella cartella dalle loro mogli, solo che al regalo per la moglie ci devono pensare da soli! Ah ah ah ah!
Però è stato un fenomeno interessante vedere tutti sti uomini neri in un posto che è generalmente il regno delle donnine.


 Oh, almeno apprezzate il fatto che per mostrarvi lo spettacolo ho corso un grosso rischio! Sarebbe bastato che uno solo di tutti sti tipi fosse andato a chiamare qualcuno e per la seconda volta sarei stata cacciata da un esercizio commerciale a causa delle foto :D
Vabbuò, vi mostro anche quello che alla fine ha comprato Nobuo da C3, che è una catena relativamente nuova i cui dolci richiamano vagamente quelli italiani, soprattutto nei nomi (notare che nella HP linkata il menù è scritto anche in italiano...un italiano dove il plurale è a discrezione di chi scrive, immagino):


Questo è il primo. Come potete vedere è molto molto kawaii e dentro ha 2 ciambelle un po' gommose e una busta di baci di dama alla fragola che invece erano molto molto buoni. Usando tutta l'immaginazione che avevano hanno chiamato le ciambelle "Cerchio", mentre per i baci di dama, devo ammetterlo, si sono impegnati: "Per Bambina".
Ma...aspettate un attimo! Controllando il sito proprio ora noto con orrore che tutta la linea dei baci di dama ai vari gusti ha cambiato nome e design!!! :O Adesso si chiamano "Sacucci Horocci" e ho il terrore di sapere a cosa pensavano quando lo hanno scelto.

Comunque il sito è bellissimo, cazzarola! Anche quel delicato "tin" che fa quando indichi col mouse...*_*

Il secondo pacco è questo:
che è stato comprato principalmente perchè Nobuo vivrebbe di tiramisù. Infatti non fatevi ingannare dalla scatola perchè l'interno...

...era pieno di piccoli tiramisù COTTI! Eeeeeh sì! Il nome di questi cosi è 焼きティラミス yakitiramisu, ovvero tiramisù cotto. E infatti come l'avranno chiamato nella versione italiana?
Uagliù, sono buonissimi. Ma tanto!
Appello a tutti gli italiani in Giappone: andatevene a comprare una scatola e mangiatevela tutta da soli, perchè a dividerla la cosa potrebbe prendere una brutta piega.
Buonibuonibuoni! Davvero, andatevi a vedere le immagini sulla pagina che ho linkato, chè rendono molto di più l'idea.

Infine ho fatto una foto di gruppo delle scatole e delle varie buste che ci hanno infilato nella scatola. Perchè qui è scontato, ma ogni, ogni volta che andate a comprare dolci o in generale cose di questo tipo, confezioni regalo insomma, vi danno una busta nuova per ogni pezzo che viene messa insieme ai prodotti stessi, ben chiusa, nella busta grande che viene data a voi.
Scusate il piedazzo di Nobuo e il futon ammucchiato sullo sfondo...:p

Ora, a parte tutto e a parte gli errori gi grammatica italiana, ma questo negozio ha un design stupendo, tutto, i prodotti, le scatole, le decorazioni, il sito web...ed è pure buono!

Per oggi basta anche se ho in caldo un bel po' di cosette...e siccome da venerdì sono praticamente libera per 10 giorni...eh eh eh!

domenica 28 agosto 2011

Cagnolini salatini

Oh, sono 2 mesi interi che non scrivo una mazza! Sono abbastanza scioccata, più che altro perchè mi sembra di aver scritto l'ultimo post veramente poco tempo fa. Mannaggia a me mannaggia, e sì che ne avrei di foto buttate alla rinfusa qua e là!!
Vabè, in questi 2 mesi alla fine ho:
- Chiuso i corsi del primo trimestre con tanto di consegna report.
- Cazzeggiato abbondantemente.
- Iniziato a lavorare come insegnante di italiano.
- Andata al mare e alle terme.
- Iniziato uno stage in una ditta dove, compresa me, siamo in 3.
- Deciso di riguardare tutto "Beverly Hills 90210".

Mh, in effetti sembrava meno roba.
Vabè, siccome però qui sul blog sono abbastanza indietro, bando alle ciance e, per inaugurare l'arrivo di settembre, oggi parlerò dei salatini al gusto insalata "Pretz".
No, è vero, non c'entra una cippa lippa con settembre. Anzi, vi dirò di più, le foto l'ho fatte svariate mesi fa, ma a causa della mia leggendaria pigrizia sono arrivate a destinazione solo oggi.

Allora, ci sono sti salatini a stecchetto chiamati "Pretz", immagino che il nome arrivi dritto dritto dai bei più noti pretzel, ai vari gusti, in questo caso al gusto insalata (chiedersi il perchè di questo gusto sarebbe troppo, in Giappone...probabilmente qualcuno sarebbe anche capace di dirvi che siccome è all'insalata fa bene alla salute).
Ci sono sempre, non è che siano un prodotto particolare, ma stavolta mi hanno attirato a tradimento tra gli scaffali del supermercato con la loro nuova mise da cagnolino scodinzolante.



















In pratica da un lato c'è la solita facciata, dall'altro è travestito da pupazzetto cubico con tanto di tutina colorata. Ci sono 4 razze diverse tra l'altro!

Ma comunque questo è niente. La genialità sta nel fatto che, se gli stacchi le zampette sulla linea tratteggiata, le puoi usare per appendere la confezione sulla borsa, appunto come dicono le scritte sparse a caso in ogni dove: プリツつれてって, Puritsu tsuretette, ovvero "portate in giro i Pretz".

Ora, a parte il fatto che il cartoncino non è che sia particolarmente resistente e quindi la scatola tende a cadere subito, ma soprattutto: visto che di solito chi mangia camminando qui è coperto da onta e disonore, a cosa diavolo serve questa funzione?? (è permesso farlo solo durante i matsuri , le feste...ah ah ah!!).

E infatti non si può dire che abbiano avuto questo successone...
Però l'idea sarebbe interessante se sviluppata un po' meglio e magari applicata a prodotti diversi.

I Pretz sono un prodotto della Glico, altra nota azienda di schifezze, mamma di figli ben più noti quali i celeberrimi Pocky, di cui potrebbero essere i gemellini salati e che, per chi ancora non lo sapesse, non sono altro che i nostri "Mikado" (e infatti se date un'occhiata più accurata alla loro italica confezione, oltre a "Saiwa", che è l'azienda distributrice, c'è scritto anche "Glico"). Menzione a parte per i fratellini Papico, famosissima sorta di gelato imbottigliato da succhiare che, se fosse diffuso in Italia, altro che Calippo... e per i mitici Giant, il Cornetto Algida de noaltri nonchè, fatto non meno importante, mio gelato preferito qui in Giappolandia.

Da notare che ormai questa confezione è sparita anche dal sito...ma mentre cercavo ho scoperto i Pretz al sapore di wasabi, che io adoro! :D

Se poi siete dei maniaci ossessionati dai casi misteriosi, come il mio ragazzo, vi lascio con questo succulento link su un mega incidente di qualche anno fa, tuttora irrisolto, che ha viste coinvolte le aziende Glico e Morinaga: Il Glico-Morinaga Jiken, su cui sono usciti, libri, saggi, programmi tv e chi più ne ha più ne metta (Nobuo ha tutto, si registra pure i programmi... -.-).
Và che ho pure trovato il link in inglese! :D

E tra l'altro, a me piacciono i gatti.

domenica 3 aprile 2011

Naruto va di moda

L'altro giorno sono andata da Uniqlo per comprare un paio di tristissime camicie da abbinare a un completo giacca-pantalone che sono stata e sarò ancora costretta a indossare.
Uniqlo, per chi non lo sapesse, è una grossa catena di abbigliamento concettualmente simile a catene come H&M o Zara. Però è giapponese e, secondo il mio modesto parere (di una a cui Zara sta sulle palle, per intenderci), ha un qualità decisamente migliore abbinata a prezzi molto più bassi che nelle altre 2 catene.
Se volete c'è anche la pagina Wikipedia in italiano.
Ci vado spesso per comprare capi d'abbigliamento basici, tipo maglie a tinta unita, pantacollant (sì, pantacollant! PANTACOLLANT!!! Chè a dire leggins mi sembro scema)o felpette. Se devo dire la verità ci ho preso anche il suddetto completo, nero come la morte. Ovviamente il mio ragazzo ha sempre da ridire quando ci vado perchè lui è un fighetto e il suo motto è "se costa poco la qualità fa schifo" e quindi si rifornisce da Muji. Da Muji!!! Identica qualità, prezzi più alti e ampia scelta tra 3, dico 3 colori 3. Ma io gli faccio yoshi-yoshi sulla testa e continuo ad andare da Uniqlo.
Comunque, tralasciando le mie avventure coniugali, torniamo a noi.
Compro ste 2 camicie, una grigia e una azzurra: non me ne frega una cippa che ci dovrebbe andare la camicia bianca! Dopo 10 anni a fare la cameriera sono diventata inabile nell'accostare il bianco e il nero.
Comunque. Pago e la simpatica e gentile commessa, dopo avermi elencato come al solito TUTTI i movimenti che fa (sono 5000yen-quelli che prendo sono 10000yen-ecco, questi sono 5000 yen di resto-1,2,3,4,5mila yen prego!- e così via) prende la busta e ci ficca dentro le camicie. Noto subito che la busta non è la solita bustabiancoospedaleconlogorossopiccolissimo, bensì era piena di loghi e scritte diverse, anche se pur sempre tutto in rosso su sfondo bianco, com'è tradizione da Uniqlo. Me la dà e...sul retro c'è il faccione enorme di Naruto!!
Credo che l'immagine fosse presa da un fotogramma dell'anime e ingrandito a dismisura perchè si vede la sgranatura dei pixel e ha una specie di effetto 3D senza occhialini (sapete quell'effetto sfocato o doppio che dir si voglia).
In pratica era la shopper della sottocatena UT, quella che fa solo T-shirt in collaborazione con artisti e altre aziende.
Così scopro solo ora che c'è questa linea di T-shirt di Naruto. L'evento finiva oggi quindi può essere che dovevano esaurire le buste avanzate (quello non era un punto UT).
Io non sono nemmeno una fan di Naruto, non so nulla della storia, ma la busta è proprio bella, quindi volevo rendere partecipe il mondo di questo fatto, inutile come al solito.

Ehmm...scusate per la monnezza sullo sfondo...

mercoledì 19 gennaio 2011

Hermann Dog

A settembre 2010 sono andata a vedere una partita degli Hanshin Tigers nel famoso stadio Koshien, trascinata dal mio ragazzo.
Una palla pazzesca, ho dormito la maggior parte del tempo, cullata da tutti quei cori di educati tifosi giapponesi.
Prima di dormire, per tenermi sveglia, ho cercato di distrarmi osservando le tenute bizzarre dei tifosi, ma non c'è stato verso. Dopo aver mangiato un hot dog sono crollata, complice il fatto che i nostri posti avevano un muretto che fungeva da poggiaschiena.
Ho però fatto in tempo a fotografare l'hot dog, anzi, l'Hermann Dog! (ヘルマンドッグ: il link è di un sito sugli hot dog in generale e la pagina, dopo una breve storia dell'Hermann Dog, spiega come prepararlo a casa)
L'Hermann Dog è un normalissimo hot dog, buono, ma quello che mi ha più colpito, come al solito, è stato il sacchetto che lo conteneva.
A strisce gialle e bianche, è illustrato dall'immagine disegnata di un bambino che mangia un hot dog. "Hermann Dog" è scritto in rosso, di sbieco, in mezzo al sacchetto.
Tutto molto retrò, come piace a me! :)
Sopra, in verde, c'è scritto 甲子園限定 Koshien Gentei, ovvero "Ed.limitata Koshien" più o meno.
Infatti questo hot dog viene venduto esclusivamente in questo stadio.

E c'è di più! E' stato, nel 1934, il primo hot dog commerciato in Giappone.
Colui che ebbe l'idea di venderli fu Hermann Wolschke, un prigioniero tedesco della Prima Guerra Mondiale, rimasto poi a vivere in Giappone, che per mestiere lavorava la carne.
Nel 2008, il secondogenito omonimo di questo Hermann, ha deciso di riproporre alla vendita la versione originale del 1934, ecco il perchè del design della confezione.
Bello e buono, mangiare un hot dog diventa un gesto di classe.

martedì 26 ottobre 2010

La nashi impacchettata

Posto una cosetta veloce, giusto per rompere il ghiaccio dopo un po' di silenzio. Ma siccome ho appena messo in ordine delle foto accumulate nei mesi, prossimamente ci saranno altri post, anche un po' più elaborati di questo, o dell'ultimo, magari :p
E quindi andiamo al dunque: lavorando in un ristorante fighettino, dove il capo è un nerd di frutta e verdura, ogni tanto arrivano cose strane e interessanti (tipo IL grappolo d'uva da 3000 yen circa...so che in Giappone si trova ben di peggio, ma comunque utilizzare questo tipo di frutta in un ristorante per me resta un nonsense). Poco tempo fa arrivarono 3 fagottini più o meno tondi, incartati per bene con uno stile un po' post-moderno o anche steam-punk (avrà senso quello che dico?) e chiusi con un ceppetto di metallo che purtroppo non ho fatto in tempo a fotografare.
Rimasero in vetrinetta per giorni e giorni, finchè il capo decise di scartarli e così si scoprirono essere idiotissime NASHI! Ovvero le pere giapponesi (o pere-mele).
Il sacchetto in cui erano messe era veramente, come si dice, cool: finta carta da pacchi, doppio strato di velina che si vede e non si vede e logo in stile minimal-scientifico(il senso di H67 |Z| resta ancora un mistero), senza comunque contare la chiusura in metallo che è sparita il secondo dopo che i frutti sono stati scartati.
Per fortuna non so quanto costano.