Uh, ma l'estate è finita! Diamine, è più di un mese che non scrivo.
Soprattutto, sono passate le Londonolimpìkku, le Olimpiadi, senza che io vi mostrassi qualcosa della Coca-cola a tema: sacrilegio!
Ebbene, rimedio subito! Ecco qua il bicchiere olimpionico di cui ci omaggiava il Mc Donald's con il menù L size al modico supplemento di 60 yen:
Bicchiere ripieno di Pocari Sweat e confezione annessa. No, non ci ho messo la Coca-cola perchè, pur essendo una drogata del nettare nero, riesco ad abusarne solo quando mangio.
Comunque il bicchiere è caruccio, e sì, non è un effetto ottico, è proprio rosa violaceo.
Il design della scatola invece è un po' approssimativo, ma vabè, d'altronde serve solo a proteggere il bicchiere, visto che non è un prodotto in vendita. Alla fine potevano metterci anche solo una scatola di cartone e nessuno avrebbe comunque sporto reclami, quindi diciamo che si sono anche impegnati, va là!
C'erano un sacco di colori, anche! Io puntavo al bicchiere nero trasparente, ma vabè, non mi lamento.
Dopo le news olimpiche in ritardo, possiamo finalmente (o purtroppo?) dire che è arrivato l'autunno e io mi posso quindi bullare tantissimo del fatto che non ho acceso l'aria condizionata nemmeno una volta (beh, in realtà la odio, ma qua a Kyoto, credetemi sulla parola, è dura senza...ma con un ventilatore sono riuscita a sopravvivere).
E vi dirò di più, l'autunno è arrivato proprio oggi! E' stata la prima notte che ho cercato una coperta e la prima sera che non ho spalancato tutte le finestre.
Ma tanto era già da un po' che se ne sentiva l'odore, dal primo settembre per la precisione! Io non so davvero come fanno, ma qua appena scattano certe date, come per magia in tutti i negozi escono in contemporanea le cose dedicate a quella specifica stagione. Per esempio dal primo novembre inizia natale, ma è proprio una cosa matematica!
E quindi, dal primo settembre, anche con 35 gradi, arriva l'autunno sugli scaffali, nti pù sbajà*.
Stavolta però ho notato un'altra tendenza che mi ha sorpreso, ovvero questa:
Cioè, non fraintendetemi, le schifezzuole al gusto fragola ci sono sempre in Giappone, ma a parte nei "periodi rosa" , di cui ho già accennato, non così tante tutte insieme!
Inoltre da notare come tutti questi prodotti fossero nello stesso negozio, nella stessa corsia. E non in un grande supermercato, eh! Ma nel semplicissimo conbini sotto casa (i conbini di solito non hanno tutta questa scelta...).
Comunque in sostanza le ditte di ste quattro variazioni sul tema sono 2: la Glico e la Lotte (e qui, in questo momento, la Bea scoprì che la Lotte è nata sì in Giappone, ma è sostanzialmente coreana: quale folgorante rivelazione!).
Da sinistra:
- Pocky (ve l'ho già detto che sono i Mikado originali e che da noi hanno solo cambiato il nome, vero?) alla fragola con fantasia scozzese rosa e sbrilluccichii vari.
- Toppo alla fragola (sono i copioni sfigati dei Pocky e di particolare hanno che la glassa non è fuori, bensì dentro lo stecchino...ah, quanta genialità).
- Pocky alla fragola. Di nuovo. Ora, davvero, parliamone, che diavolo di senso ha???? NESSUNO. Sensonchè, a ben guardare, i primi Pocky della lista hanno dei pezzettini rossi di nonsochè in rilievo sparsi su tutta la glassa....scriverlo no, eh?
- Toppo al formaggio alla fragola. Sì, formaggio. Alla fragola. Mbè, qualche problema? Aggiungo pure che è formaggio dell'Hokkaido, mica pizza e fichi! Tiè.
Ovviamente, secondo la mia personalissima opinione, il design dei Pocky non ha niente a che vedere con quello dei Toppo, la differenza di livello è troppo grande. Basta guardare la semplicità della terza confezione. Vabè, comunque i Pocky sono talmente famosi che possono permettersi il design minimale. Anche i Toppo sono famosi, per carità, ma non ancora abbastanza.
E sui Toppo, tra l'altro, devo assolutamente fare una ricerca sulla nascita del nome, perchè io me l'immagino così:
riunione di esperti di marketing e boss giappini vari, qualcuno dice "cerchiamo un nome figo italiano!!" e qualcun altro "sì, dai, guarda, ho cercato su internet e ho trovato TROPPO, chè anche il significato ci sta tutto eh!" e qualcuno dei boss di mezza età "eh? cosa? non capisco...ma che è? troppo difficile...trovate qualcosa per cui non mi si debba attorcigliare la lingua!!!" e il genio di turno urla "Ma allora basta togliere la R !!!! TOPPO riescono a pronunciarlo tutti, no?" e giù tutti a complimentarsi con le lacrime agli occhi...
...
..
e ditemi che non sono la sola a farsi i film sulla nascita dei nomi dei prodotti, vi prego!;_;
*non ti puoi sbagliare in pescarese.
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mercoledì 12 settembre 2012
Fragole a settembre
giovedì 26 luglio 2012
Crema di lumache
Ollalla`. E lo so, manco da un po` di tempo...oggi poi avevo deciso di usare la prima ora di lezione ("ricerca del lavoro", si chiama l`ora) per scrivere, ma l`aula in questione mi odia e quindi fa andare i pc lentissimi, che` per aggiustare un paio di foto c`ho messo mezz`ora e mi sono venute pure da schifo perche` gli schermi fanno schifo anch`essi, e anche la tastiera, tutto schifo schifo schifo. Ok, basta.
Tutto cio` era per dirvi che questo post sara` cortissimo e un po` triste, nonche` pieno di apostrofi al posto degli accenti, visto che le tastiere giapponesi ne sono sprovvisti.
E no, non mi va di andarli a cercare ogni volta, capito puristi dell`italiano? Anzi, ringraziate il fatto che metto gli apostrofi...:D
Allora, come gia` avevo mezzo accennato a chi mi segue su Facebook (ok, c`e` ben poco da seguire, ma insomma, ho anch`io una vita privata, a tratti) un po` di tempo fa ho comprato una crema stick per il contorno occhi. Perche` dovete sapere questa cosa interessantissima e cioe` che ho le occhiaie perenni. Mi rimarrebbero anche se dormissi tutti i giorni 9 ore (hai voglia a spiegarlo alle mie amiche orientali...) e, al massimo, possono solo peggiorare se sono stanca. Delle belle occhiaie nere, profonde e perenni. Che bellezza.
Comunque, ecco perche` l`unica crema di cui non posso fare a meno e` quella per gli occhi. Non che risolva qualcosa, ma mi fa sentire utile.
E insomma, ho preso questa crema coreana alla bava di lumaca.
Ovviamente il fatto che la bava di lumaca fosse l`ingrediente principale era una delle ragioni minori, perche`, insomma, avete visto la confezione?? E`carinissima!! :D
E poi ha le scritte arancioni, che e` tipo il mio colore preferito! Il design e` bello grosso e appariscente, ma semplice, lo sfondo e` bianco e la tonalita` del colore usato e` bella accesa, tutto come piace a me!
(nel frattempo mi sono spostata nell`aula pc figa, quindi smadonnero` di meno, ma sempre senza accenti)
Se proprio devo fare una critica all`estetica del prodotto, lo stick, ovvero il prodotto vero e proprio, ha lo stesso design della confezione (cosa positiva), ma di un colore diverso. Anzi, peggio ancora, di un colore diverso, ma che ci assomiglia: il rosso! Probabilmente stampare sulla plastica da` piu` limitazioni che sulla carta e quindi avranno optato per un colore simile...ma comunque io non approvo. Oh.
Ma continuiamo (ma la prima persona plurale di continuare non vi suona strana? quella i messa li` in mezzo non vi sembra un bel cavolo a merenda? sono io che ho qualche problema? vabe` che io ho problemi anche a mettere le maiuscole nelle parentesi...).
Come potete vedere la crema si chiama Escarise. Derivera` da una vaga assonanza con "escargot"? Non lo sapremo mai.
Come al solito, essendo per il mercato giapponese, l`hanno riempita di scritte. Inutili, tra l`altro, visto che la meta` e` in inglese. "Made in Korea" e` scritto a caratteri cubitali, e qui c`e` una nota da fare:
come tutti sanno i giapponesi non e` che abbiano questa grandissima simpatia per i coreani, senza stare a scomodare la storia e le discriminazioni secolari, basti dire che i giapponesi pensano seriamente che tutti i coreani, per essere cosi` belli, (si`, sono belli), ricorrano alla chirurgia plastica come se fosse una seduta dalla manicure. Ora, io non so se sia vero. Magari effettivamente e` piu` diffusa che qua, ma insomma, persino Nobuo, che coreani praticamente non ne conosce, e` convinto di questa cosa!!!
Comunque in difesa dei giapponesi si puo` dire che perlomeno riconoscono ai coreani alcuni meriti, primo fra tutti la cucina, che qui va molto forte, soprattutto lo yakiniku, o carne alla griglia (alla coreana, of course). La cucina coreana piace anche a me: yukke, bibimba, robe agliate e piccanti, carne cruda e pochissimo uso dello zucchero me la fanno largamente apprezzare.
Subito dopo la cucina pero`, viene la cosmesi. Non chiedetemi perche`, non ne ho la piu` pallida idea, ma i cosmetici coreani qua fanno faville e sono sinonimo di ottima qualita`. Delle maschere per il viso, soprattutto, c`e` una vera e propria invasione (ne sto usando una agli agrumi, souvenir di una mia collega...e devo dire che e` proprio buona in effetti).
Comunque, ritornando a Bomba (quanto tempo era che non usavo questa espressione?), credo sia per questo che la scritta "Made in Korea" sia cosi` in bella vista.
Infine vorrei che notaste le avvertenze illustrate elencate di lato
Le immagini sono anche carucce eh! Solo che o sono scema io o la numerazione e` fatta alla cazzo di cane (sempre la solita citazione). Insomma, pare che il divieto di prenderci il sole, il divieto di darlo ai bambini, e la raccomandazione di tenerlo al fresco non abbiano il diritto di rientrare nella numerazione. Davvero, mi sono scervellata a cercare un motivo...se qualcuno ci riesce, me lo dica per favore! Guadagnera` la mia stima incondizionata e la certezza di essere piu` intelligente di me! XD
(volevo scrivere anche a proposito della nuova geniale bibita della Pepsi, ma fatemi trovare il coraggio di provarla, prima)
Tutto cio` era per dirvi che questo post sara` cortissimo e un po` triste, nonche` pieno di apostrofi al posto degli accenti, visto che le tastiere giapponesi ne sono sprovvisti.
E no, non mi va di andarli a cercare ogni volta, capito puristi dell`italiano? Anzi, ringraziate il fatto che metto gli apostrofi...:D
Allora, come gia` avevo mezzo accennato a chi mi segue su Facebook (ok, c`e` ben poco da seguire, ma insomma, ho anch`io una vita privata, a tratti) un po` di tempo fa ho comprato una crema stick per il contorno occhi. Perche` dovete sapere questa cosa interessantissima e cioe` che ho le occhiaie perenni. Mi rimarrebbero anche se dormissi tutti i giorni 9 ore (hai voglia a spiegarlo alle mie amiche orientali...) e, al massimo, possono solo peggiorare se sono stanca. Delle belle occhiaie nere, profonde e perenni. Che bellezza.
Comunque, ecco perche` l`unica crema di cui non posso fare a meno e` quella per gli occhi. Non che risolva qualcosa, ma mi fa sentire utile.
E insomma, ho preso questa crema coreana alla bava di lumaca.
Ovviamente il fatto che la bava di lumaca fosse l`ingrediente principale era una delle ragioni minori, perche`, insomma, avete visto la confezione?? E`carinissima!! :D
E poi ha le scritte arancioni, che e` tipo il mio colore preferito! Il design e` bello grosso e appariscente, ma semplice, lo sfondo e` bianco e la tonalita` del colore usato e` bella accesa, tutto come piace a me!
(nel frattempo mi sono spostata nell`aula pc figa, quindi smadonnero` di meno, ma sempre senza accenti)
Se proprio devo fare una critica all`estetica del prodotto, lo stick, ovvero il prodotto vero e proprio, ha lo stesso design della confezione (cosa positiva), ma di un colore diverso. Anzi, peggio ancora, di un colore diverso, ma che ci assomiglia: il rosso! Probabilmente stampare sulla plastica da` piu` limitazioni che sulla carta e quindi avranno optato per un colore simile...ma comunque io non approvo. Oh.
Ma continuiamo (ma la prima persona plurale di continuare non vi suona strana? quella i messa li` in mezzo non vi sembra un bel cavolo a merenda? sono io che ho qualche problema? vabe` che io ho problemi anche a mettere le maiuscole nelle parentesi...).
Come potete vedere la crema si chiama Escarise. Derivera` da una vaga assonanza con "escargot"? Non lo sapremo mai.
Come al solito, essendo per il mercato giapponese, l`hanno riempita di scritte. Inutili, tra l`altro, visto che la meta` e` in inglese. "Made in Korea" e` scritto a caratteri cubitali, e qui c`e` una nota da fare:
come tutti sanno i giapponesi non e` che abbiano questa grandissima simpatia per i coreani, senza stare a scomodare la storia e le discriminazioni secolari, basti dire che i giapponesi pensano seriamente che tutti i coreani, per essere cosi` belli, (si`, sono belli), ricorrano alla chirurgia plastica come se fosse una seduta dalla manicure. Ora, io non so se sia vero. Magari effettivamente e` piu` diffusa che qua, ma insomma, persino Nobuo, che coreani praticamente non ne conosce, e` convinto di questa cosa!!!
Comunque in difesa dei giapponesi si puo` dire che perlomeno riconoscono ai coreani alcuni meriti, primo fra tutti la cucina, che qui va molto forte, soprattutto lo yakiniku, o carne alla griglia (alla coreana, of course). La cucina coreana piace anche a me: yukke, bibimba, robe agliate e piccanti, carne cruda e pochissimo uso dello zucchero me la fanno largamente apprezzare.
Subito dopo la cucina pero`, viene la cosmesi. Non chiedetemi perche`, non ne ho la piu` pallida idea, ma i cosmetici coreani qua fanno faville e sono sinonimo di ottima qualita`. Delle maschere per il viso, soprattutto, c`e` una vera e propria invasione (ne sto usando una agli agrumi, souvenir di una mia collega...e devo dire che e` proprio buona in effetti).
Comunque, ritornando a Bomba (quanto tempo era che non usavo questa espressione?), credo sia per questo che la scritta "Made in Korea" sia cosi` in bella vista.
Infine vorrei che notaste le avvertenze illustrate elencate di lato
Le immagini sono anche carucce eh! Solo che o sono scema io o la numerazione e` fatta alla cazzo di cane (sempre la solita citazione). Insomma, pare che il divieto di prenderci il sole, il divieto di darlo ai bambini, e la raccomandazione di tenerlo al fresco non abbiano il diritto di rientrare nella numerazione. Davvero, mi sono scervellata a cercare un motivo...se qualcuno ci riesce, me lo dica per favore! Guadagnera` la mia stima incondizionata e la certezza di essere piu` intelligente di me! XD
(volevo scrivere anche a proposito della nuova geniale bibita della Pepsi, ma fatemi trovare il coraggio di provarla, prima)
domenica 13 maggio 2012
Oh, ma che è sto casino?? (3)
Oggi non ho molto tempo quindi...rispolvererò la mia gettonatissima rubrica che ormai nessuno ricorderà più "Oh, ma che è sto casino??".
Ma per prima cosa, oggi devo chiedere l'aiuto di tutti (e quattro) per far vincere il video del mio amico Portinaio, in concorso a "Il lavoro dei sogni - Emozione3" . Il video è quello del secondo da sinistra, in alto, quello vestito come Muttley di medagliamedagliamedaglia. Insomma, quello in mezzo alla pagina appena si apre la finestra!
Ripeto qui quello che ho già detto su Fb, se non vi fidate di me, guardatevi tutti i video: scommetto quello che volete che voterete lui anche di vostra spontanea volontà perchè il video sta proprio fuori. Una mia amica, alla mia domanda "chi hai votato?" ha risposto:
"Il ragazzo che hai segnalato tu, tra tutti era decisamente quello con il lavoro fatto meglio... e poi, è un pazzo! :D" (Renè, sankyu...chu!)
Quindi...non indugiate! Premete quell'acciderbolina di bottone! :D
Ok, espletati i miei doveri pubblicitari, passiamo all'accozzaglia di robe da postare, chè non ho nessuna voglia di fare un lungo post argomentato su una sola cosa! XD
Iniziamo col dire che...mi sono trasferita! In una casa!!!!! Passare da una stanza con bagno-loculo in un appartamento di 2 stanze più cucina più bagno megagalattico è un'esperienza non da poco.
Comunque. Questa casa ha uno e un solo difetto: non ha interruttori. Sì, sì, non li ha. E' una casa che prevede solo ed esclusivamente lampadari con la cordicella incorporata per accenderli e spegnerli (mio padre dice che si usavano anche in Italia una volta...qui sono ancora abbastanza comuni).
Il primo giorno Nobuo sistema il lampadario grande, provvisto di cordicella, quindi non ci siamo accorti di nulla. Poco prima di uscire però decide di mettere l'altro piccolo lampadario in cucina (di design, moderno, quindi senza cordicella). Il lampadario si accende e noi, ignari, continuiamo le nostre cose. Quando eravamo già con un piede fuori però, nel momento di spegnere la luce, il dramma! Abbiamo cercato l'interruttore in tutta la casa e....semplicemente non c'è! Ah ah ah ah ah ah! E' talmente assurda sta cosa che mi viene solo da ridere!!!!
Insomma, abbiamo dovuto togliere il lampadario per spegnerlo. E ovviamente non possiamo usarlo. Vabè...mi butterò nei rigattieri (qua è pieno) alla ricerca di un paio di bei lampadari anni '70 psichedeleci :D Vi farò sapere.
Poooi, un bel po' di tempo fa, cosa più unica che rara, ho comprato un Kit-kat. Classico. Sì, quello rosso. Quello che non ti aspetti nessuna sorpresa. Quello che lo potresti mangiare anche a occhi chiusi che tanto...
E invece no! I giapponesi hanno messo le loro zampine anche qua (sembra una critica, ma in realtà è un complimento, dal mio punto di vista). Nella scatolina esterna non c'è niente di strano:
Ma guardando le 3 bustine interne sono rimasta allibita...invece di fare la solita apertura OpenHere, hanno creato una storiella sportiva per ogni sacchetto: corsa, bowling e nuoto. Con tanto di GOAL! finale.
Chissà se ci sono altre versioni!
(non fate caso alla prima bustina, che è aperta....non sò più er ghepardo de 'na volta e l'ho aperta senza accorgermi di tutto l'ambaradan...o forse avevo solo molta fame!)
Poi dunque, vediamo...ritornando un po' su una marca cara a questo blog, perchè cara alla sottoscritta, segnalo l'avvistamento di una confenzione di Fanta smaccatamente retrò!
Bella eh? Nella spiegazione c'è scritto che è il rifacimento del design del 1984, quello del Fanta Fruit Punch che ha venduto di più. Volete sapere che frutti ci sono in questo punch ai 5 frutti? Mela, pesca, albicocca, ciliegia e...guava! Il colore nero chissà da cosa è dato...ah ah ah! Di sicuro non sarò io a scoprirlo.
Il succo di guava da solo però è fantastico, superfantastico! (tanto per rimanere in tema...lei e la Cuccarini erano le mie idole indiscusse durante i teneri anni infantili)
Infine (qua la cosa, checchè io ne abbia detto, è andata per le lunghe) ecco a voi un'altra bomboniera postale. Stavolta sono sicura: era per un matrimonio! Più che altro perchè il tizio che si è sposato lo conosco anch'io.
Figata eh? Aveva pure il pirulicchio in stoffa! Finess!
E le merendine-cheesecake (perchè altro non erano) erano pure buone! Quelle di sinistra erano semplici, quelle di destra alla fragola.
La marca è Gramecy New York (ho trovato solo link di Takashimaya o di altri negozi che vendono più marche...forse non ha un sito vero e proprio in Giappone)
Vabò, mò basta però, vorrei almeno mangiare stasera, oltre che scrivere un post che DOVEVA essere veloce.
Ma per prima cosa, oggi devo chiedere l'aiuto di tutti (e quattro) per far vincere il video del mio amico Portinaio, in concorso a "Il lavoro dei sogni - Emozione3" . Il video è quello del secondo da sinistra, in alto, quello vestito come Muttley di medagliamedagliamedaglia. Insomma, quello in mezzo alla pagina appena si apre la finestra!
Ripeto qui quello che ho già detto su Fb, se non vi fidate di me, guardatevi tutti i video: scommetto quello che volete che voterete lui anche di vostra spontanea volontà perchè il video sta proprio fuori. Una mia amica, alla mia domanda "chi hai votato?" ha risposto:
"Il ragazzo che hai segnalato tu, tra tutti era decisamente quello con il lavoro fatto meglio... e poi, è un pazzo! :D" (Renè, sankyu...chu!)
Quindi...non indugiate! Premete quell'acciderbolina di bottone! :D
Ok, espletati i miei doveri pubblicitari, passiamo all'accozzaglia di robe da postare, chè non ho nessuna voglia di fare un lungo post argomentato su una sola cosa! XD
Iniziamo col dire che...mi sono trasferita! In una casa!!!!! Passare da una stanza con bagno-loculo in un appartamento di 2 stanze più cucina più bagno megagalattico è un'esperienza non da poco.
Comunque. Questa casa ha uno e un solo difetto: non ha interruttori. Sì, sì, non li ha. E' una casa che prevede solo ed esclusivamente lampadari con la cordicella incorporata per accenderli e spegnerli (mio padre dice che si usavano anche in Italia una volta...qui sono ancora abbastanza comuni).
Il primo giorno Nobuo sistema il lampadario grande, provvisto di cordicella, quindi non ci siamo accorti di nulla. Poco prima di uscire però decide di mettere l'altro piccolo lampadario in cucina (di design, moderno, quindi senza cordicella). Il lampadario si accende e noi, ignari, continuiamo le nostre cose. Quando eravamo già con un piede fuori però, nel momento di spegnere la luce, il dramma! Abbiamo cercato l'interruttore in tutta la casa e....semplicemente non c'è! Ah ah ah ah ah ah! E' talmente assurda sta cosa che mi viene solo da ridere!!!!
Insomma, abbiamo dovuto togliere il lampadario per spegnerlo. E ovviamente non possiamo usarlo. Vabè...mi butterò nei rigattieri (qua è pieno) alla ricerca di un paio di bei lampadari anni '70 psichedeleci :D Vi farò sapere.
Poooi, un bel po' di tempo fa, cosa più unica che rara, ho comprato un Kit-kat. Classico. Sì, quello rosso. Quello che non ti aspetti nessuna sorpresa. Quello che lo potresti mangiare anche a occhi chiusi che tanto...
E invece no! I giapponesi hanno messo le loro zampine anche qua (sembra una critica, ma in realtà è un complimento, dal mio punto di vista). Nella scatolina esterna non c'è niente di strano:
Ma guardando le 3 bustine interne sono rimasta allibita...invece di fare la solita apertura OpenHere, hanno creato una storiella sportiva per ogni sacchetto: corsa, bowling e nuoto. Con tanto di GOAL! finale.
Chissà se ci sono altre versioni!
(non fate caso alla prima bustina, che è aperta....non sò più er ghepardo de 'na volta e l'ho aperta senza accorgermi di tutto l'ambaradan...o forse avevo solo molta fame!)
Poi dunque, vediamo...ritornando un po' su una marca cara a questo blog, perchè cara alla sottoscritta, segnalo l'avvistamento di una confenzione di Fanta smaccatamente retrò!
Bella eh? Nella spiegazione c'è scritto che è il rifacimento del design del 1984, quello del Fanta Fruit Punch che ha venduto di più. Volete sapere che frutti ci sono in questo punch ai 5 frutti? Mela, pesca, albicocca, ciliegia e...guava! Il colore nero chissà da cosa è dato...ah ah ah! Di sicuro non sarò io a scoprirlo.
Il succo di guava da solo però è fantastico, superfantastico! (tanto per rimanere in tema...lei e la Cuccarini erano le mie idole indiscusse durante i teneri anni infantili)
Infine (qua la cosa, checchè io ne abbia detto, è andata per le lunghe) ecco a voi un'altra bomboniera postale. Stavolta sono sicura: era per un matrimonio! Più che altro perchè il tizio che si è sposato lo conosco anch'io.

Figata eh? Aveva pure il pirulicchio in stoffa! Finess!
E le merendine-cheesecake (perchè altro non erano) erano pure buone! Quelle di sinistra erano semplici, quelle di destra alla fragola.
La marca è Gramecy New York (ho trovato solo link di Takashimaya o di altri negozi che vendono più marche...forse non ha un sito vero e proprio in Giappone)
Vabò, mò basta però, vorrei almeno mangiare stasera, oltre che scrivere un post che DOVEVA essere veloce.
martedì 20 marzo 2012
Ma il tiramisù si cuoce?
Forse la cosa si è già un po' sputtanata, ma in Giappone il 14 marzo è stato il White Day.
Per i pochi che leggono sto blog e che ancora non sanno cosa sia, ecco, come al solito quello che dice Wikipedia è legge . Vabè, comunque detta in parole molto povere è il corrispettivo di San Valentino, un giorno nel quale tutti gli uomini che hanno ricevuto la cioccolata il 14 febbraio possono ricambiare.
Certo, ci sarebbe da spiegare anche l'assurdo modo di festeggiare San Valentino che hanno da queste parti, ma mi asterrò, tanto è tutto già scritto nella pagina del White Day di Wikipedia :D
Comunque non volevo fare un trattato di sociologia...solo che la mania di fare regali a base di dolci ogni due per tre mi tocca nel momento in cui i regali vengono messi dentro delle scatole e vendute. Eh, lo so, ognuno ha le sue croci e i propri scheletri nell'armadio, io mi porto dietro quella del marketing, tormentata passione che consumo in segreto.
Comunque, lungi da me fare un trattato di marketing, anche!
Semplicemente volevo rendere partecipe il mondo del primo serio whiteday-regalo che ho ricevuto (il primo anno Nobuo mi regalò un bottiglietta di pregiuato olio al peperoncino -.- e l'anno scorso nemmeno me lo ricordo...me l'avrà fatto? mi sa di no...).
Cosa più unica che rara, il 14 marzo eravamo liberi entrambi e quindi siamo andati a Osaka. Prima di portarmi a mangiare in un ristorante che fa solo cucina toscana (a Kyoto però), sempre per sto fatto del White Day, mi ha trascinata nei famosi depachika, i piani sotterranei dei grandi magazzini giapponesi (depaato grande magazzino + chika sotterraneo) perchè doveva "comprare il regalo", che in realtà era una bieca scusa per poter comprare dolci random.
Fatto sta che scendiamo giù e mi trovo davanti una distesa di salary-man tutti in fila nei vari negozi (che nei depachika sono aperti, tipo stand).
Ed è in quel momento che realizzo la connessione! Studipi uomini, tutti in fila all'ultimo secondo per raccattare un regalo per le varie consorti. Non che il mio, di uomo, fosse messo meglio eh! Mi si è addirittura portato dietro (no, dai, scherzo, pooooovero :p).
E' che sono sicura che i regalini per le varie colleghe e amiche erano già stati preparati e messi nella cartella dalle loro mogli, solo che al regalo per la moglie ci devono pensare da soli! Ah ah ah ah!
Però è stato un fenomeno interessante vedere tutti sti uomini neri in un posto che è generalmente il regno delle donnine.
Oh, almeno apprezzate il fatto che per mostrarvi lo spettacolo ho corso un grosso rischio! Sarebbe bastato che uno solo di tutti sti tipi fosse andato a chiamare qualcuno e per la seconda volta sarei stata cacciata da un esercizio commerciale a causa delle foto :D
Vabbuò, vi mostro anche quello che alla fine ha comprato Nobuo da C3, che è una catena relativamente nuova i cui dolci richiamano vagamente quelli italiani, soprattutto nei nomi (notare che nella HP linkata il menù è scritto anche in italiano...un italiano dove il plurale è a discrezione di chi scrive, immagino):
Questo è il primo. Come potete vedere è molto molto kawaii e dentro ha 2 ciambelle un po' gommose e una busta di baci di dama alla fragola che invece erano molto molto buoni. Usando tutta l'immaginazione che avevano hanno chiamato le ciambelle "Cerchio", mentre per i baci di dama, devo ammetterlo, si sono impegnati: "Per Bambina".
Ma...aspettate un attimo! Controllando il sito proprio ora noto con orrore che tutta la linea dei baci di dama ai vari gusti ha cambiato nome e design!!! :O Adesso si chiamano "Sacucci Horocci" e ho il terrore di sapere a cosa pensavano quando lo hanno scelto.
Comunque il sito è bellissimo, cazzarola! Anche quel delicato "tin" che fa quando indichi col mouse...*_*
Il secondo pacco è questo:
che è stato comprato principalmente perchè Nobuo vivrebbe di tiramisù. Infatti non fatevi ingannare dalla scatola perchè l'interno...
...era pieno di piccoli tiramisù COTTI! Eeeeeh sì! Il nome di questi cosi è 焼きティラミス yakitiramisu, ovvero tiramisù cotto. E infatti come l'avranno chiamato nella versione italiana?
Uagliù, sono buonissimi. Ma tanto!
Appello a tutti gli italiani in Giappone: andatevene a comprare una scatola e mangiatevela tutta da soli, perchè a dividerla la cosa potrebbe prendere una brutta piega.
Buonibuonibuoni! Davvero, andatevi a vedere le immagini sulla pagina che ho linkato, chè rendono molto di più l'idea.
Infine ho fatto una foto di gruppo delle scatole e delle varie buste che ci hanno infilato nella scatola. Perchè qui è scontato, ma ogni, ogni volta che andate a comprare dolci o in generale cose di questo tipo, confezioni regalo insomma, vi danno una busta nuova per ogni pezzo che viene messa insieme ai prodotti stessi, ben chiusa, nella busta grande che viene data a voi.
Scusate il piedazzo di Nobuo e il futon ammucchiato sullo sfondo...:p
Ora, a parte tutto e a parte gli errori gi grammatica italiana, ma questo negozio ha un design stupendo, tutto, i prodotti, le scatole, le decorazioni, il sito web...ed è pure buono!
Per oggi basta anche se ho in caldo un bel po' di cosette...e siccome da venerdì sono praticamente libera per 10 giorni...eh eh eh!
Per i pochi che leggono sto blog e che ancora non sanno cosa sia, ecco, come al solito quello che dice Wikipedia è legge . Vabè, comunque detta in parole molto povere è il corrispettivo di San Valentino, un giorno nel quale tutti gli uomini che hanno ricevuto la cioccolata il 14 febbraio possono ricambiare.
Certo, ci sarebbe da spiegare anche l'assurdo modo di festeggiare San Valentino che hanno da queste parti, ma mi asterrò, tanto è tutto già scritto nella pagina del White Day di Wikipedia :D
Comunque non volevo fare un trattato di sociologia...solo che la mania di fare regali a base di dolci ogni due per tre mi tocca nel momento in cui i regali vengono messi dentro delle scatole e vendute. Eh, lo so, ognuno ha le sue croci e i propri scheletri nell'armadio, io mi porto dietro quella del marketing, tormentata passione che consumo in segreto.
Comunque, lungi da me fare un trattato di marketing, anche!
Semplicemente volevo rendere partecipe il mondo del primo serio whiteday-regalo che ho ricevuto (il primo anno Nobuo mi regalò un bottiglietta di pregiuato olio al peperoncino -.- e l'anno scorso nemmeno me lo ricordo...me l'avrà fatto? mi sa di no...).
Cosa più unica che rara, il 14 marzo eravamo liberi entrambi e quindi siamo andati a Osaka. Prima di portarmi a mangiare in un ristorante che fa solo cucina toscana (a Kyoto però), sempre per sto fatto del White Day, mi ha trascinata nei famosi depachika, i piani sotterranei dei grandi magazzini giapponesi (depaato grande magazzino + chika sotterraneo) perchè doveva "comprare il regalo", che in realtà era una bieca scusa per poter comprare dolci random.
Fatto sta che scendiamo giù e mi trovo davanti una distesa di salary-man tutti in fila nei vari negozi (che nei depachika sono aperti, tipo stand).
Ed è in quel momento che realizzo la connessione! Studipi uomini, tutti in fila all'ultimo secondo per raccattare un regalo per le varie consorti. Non che il mio, di uomo, fosse messo meglio eh! Mi si è addirittura portato dietro (no, dai, scherzo, pooooovero :p).
E' che sono sicura che i regalini per le varie colleghe e amiche erano già stati preparati e messi nella cartella dalle loro mogli, solo che al regalo per la moglie ci devono pensare da soli! Ah ah ah ah!
Però è stato un fenomeno interessante vedere tutti sti uomini neri in un posto che è generalmente il regno delle donnine.

Vabbuò, vi mostro anche quello che alla fine ha comprato Nobuo da C3, che è una catena relativamente nuova i cui dolci richiamano vagamente quelli italiani, soprattutto nei nomi (notare che nella HP linkata il menù è scritto anche in italiano...un italiano dove il plurale è a discrezione di chi scrive, immagino):
Questo è il primo. Come potete vedere è molto molto kawaii e dentro ha 2 ciambelle un po' gommose e una busta di baci di dama alla fragola che invece erano molto molto buoni. Usando tutta l'immaginazione che avevano hanno chiamato le ciambelle "Cerchio", mentre per i baci di dama, devo ammetterlo, si sono impegnati: "Per Bambina".
Ma...aspettate un attimo! Controllando il sito proprio ora noto con orrore che tutta la linea dei baci di dama ai vari gusti ha cambiato nome e design!!! :O Adesso si chiamano "Sacucci Horocci" e ho il terrore di sapere a cosa pensavano quando lo hanno scelto.
Comunque il sito è bellissimo, cazzarola! Anche quel delicato "tin" che fa quando indichi col mouse...*_*
Il secondo pacco è questo:
che è stato comprato principalmente perchè Nobuo vivrebbe di tiramisù. Infatti non fatevi ingannare dalla scatola perchè l'interno...
...era pieno di piccoli tiramisù COTTI! Eeeeeh sì! Il nome di questi cosi è 焼きティラミス yakitiramisu, ovvero tiramisù cotto. E infatti come l'avranno chiamato nella versione italiana?
Uagliù, sono buonissimi. Ma tanto!
Appello a tutti gli italiani in Giappone: andatevene a comprare una scatola e mangiatevela tutta da soli, perchè a dividerla la cosa potrebbe prendere una brutta piega.
Buonibuonibuoni! Davvero, andatevi a vedere le immagini sulla pagina che ho linkato, chè rendono molto di più l'idea.
Infine ho fatto una foto di gruppo delle scatole e delle varie buste che ci hanno infilato nella scatola. Perchè qui è scontato, ma ogni, ogni volta che andate a comprare dolci o in generale cose di questo tipo, confezioni regalo insomma, vi danno una busta nuova per ogni pezzo che viene messa insieme ai prodotti stessi, ben chiusa, nella busta grande che viene data a voi.
Ora, a parte tutto e a parte gli errori gi grammatica italiana, ma questo negozio ha un design stupendo, tutto, i prodotti, le scatole, le decorazioni, il sito web...ed è pure buono!
Per oggi basta anche se ho in caldo un bel po' di cosette...e siccome da venerdì sono praticamente libera per 10 giorni...eh eh eh!
giovedì 16 febbraio 2012
Katakori e seppie ripiene
Ebbene, ebbene, io Celentano non lo sopporto. Ma non ultimamente, non l'ho mai sopportato. E' una dichiarazione politica? Non me ne frega niente, tanto ormai! ah ah ah!
Lo sopporto ancora meno di Benigni. Sì, sì, non sopporto nemmeno Benigni.
Ah...oggi sono polemica. In realtà lo sono sempre, ma un sacco di gente non lo sa, eh eh.
E' che sto guardando Sanremo, per colpa del Portinaio, e come al solito quando mi capita di vedere Celentano che fa i suoi discorsi da ingenuotto bambino delle medie, mi vengono i nervi e devo sfogarmi. Ma siccome sono le 14:50 e in Italia quindi sono le 5:50, non posso ammorbare nessuno dei miei amici e nemmeno i miei. Però potrei provare con mia nonna!! :D
Davvero, mi sembra uno di quei preadolescenti politicizzati e saccenti, ma che, ovviamente non sanno una mazza e che parlano in modo imbarazzante. Lo so bene, perchè probabilmente anch'io ero così XD
Da notare che la Rai non ha potuto pubblicare in streaming il suo intervento per mancanza di diritti multimediali. Mammamia che sborone.
Ok, ok, mi sto inacidendo. Torno a temi più faceti.
Dovete sapere, (DOVETE SAPERLO), che soffro di spalle incriccate croniche, sempre se non vogliamo considerare tutta la schiena, rigida come una lastra di acciaio.
E dovete sapere che in Giappone c'è la leggenda metropolitana che tutti i non-asiatici non soffrano di spalle incriccate. Ora qui dovrei aprire una parentesi su tutte le leggende metropolitane attribuite ai cauasici o agli italiani in particolare (tipo che non ci si incriccano le spalle, che usiamo soltanto mountain-bike, che in Italia fa sempre caldo, che non mangiamo il polipo, che sappiamo tutti l'inglese ecc...). Per carità, più o meno sono tante quante le leggende che girano da noi sul Giappone, o meglio, sulla non meglio identificata Asia.
Comunque. Il fatto che loro pensano che a noi non si incriccano le spalle, porta automaticamente a pensare che quindi qui ne soffrano tutti. Non so se sia così, ma in quei luoghi di perdizione detti drugstore (l'Acqua&Sapone de noaltri) spopolano cerottoni e cerottini per ovviare a questo problema.
Ecco, l'altro giorno ne stavo cercando un tipo adatto a me e a un certo punto emergono loro: i cerotti del tempo che fu. Diciamocelo, la scatola era troppo bella e li ho presi solo per quello.
In pratica sono cerottini tondi e piccoli da applicare sui famosissimi tsubo di hokutiana memoria.
Io ho provato il secondo schema, ma quando li ho tolti mi sono tipo sradicata tutti i capelli all'attaccatura del collo. La prossima volta vado con la prima.
Tu te li metti e loro prima ti fanno un effetto freddo accompagnato da puzza di mentolo, poi evolvono nell' effetto "ti sto marchiando a fuoco".
Aggiungiamoci pure che Nobuo continuava a lamentarsi per il mentolo che mi avvolgeva tipo aura e insomma, li ho usati solo una volta.
Ma hanno una confezione troppo bella.
La cosa che più mi è piaciuta, a parte lo stile retrò, è la faccina del signore che compare quando togli uno dei cerotti dalla pellicola. E anche la bustina con chiusura ermetica in dotazione.
Si chiamano, come potete vedere, Roihi-tsuboko, della Nichiban (uuh, la pagina è in inglese!).
Poi niente, non mi ricordo più nemmeno quando Nobuo è andato all'Eki-ben Fair, ovvero la fiera dei bento venduti nelle varie stazioni. Chè qua è una vera e propra tradizione per ogni stazione!Eh beh!
E insomma, mi ha riportato un paio di seppie ripiene di riso (sono buonissime!!!!>_<) contenute in una scatoletta troppo, troppo carina! Purtroppo puzzava di pesce accappeste, come direbbe mia nonna. Quindi fotografie al volo e via al macero.
Troppo Showa!!!!!!!
Lo sopporto ancora meno di Benigni. Sì, sì, non sopporto nemmeno Benigni.
Ah...oggi sono polemica. In realtà lo sono sempre, ma un sacco di gente non lo sa, eh eh.
E' che sto guardando Sanremo, per colpa del Portinaio, e come al solito quando mi capita di vedere Celentano che fa i suoi discorsi da ingenuotto bambino delle medie, mi vengono i nervi e devo sfogarmi. Ma siccome sono le 14:50 e in Italia quindi sono le 5:50, non posso ammorbare nessuno dei miei amici e nemmeno i miei. Però potrei provare con mia nonna!! :D
Davvero, mi sembra uno di quei preadolescenti politicizzati e saccenti, ma che, ovviamente non sanno una mazza e che parlano in modo imbarazzante. Lo so bene, perchè probabilmente anch'io ero così XD
Da notare che la Rai non ha potuto pubblicare in streaming il suo intervento per mancanza di diritti multimediali. Mammamia che sborone.
Ok, ok, mi sto inacidendo. Torno a temi più faceti.
Dovete sapere, (DOVETE SAPERLO), che soffro di spalle incriccate croniche, sempre se non vogliamo considerare tutta la schiena, rigida come una lastra di acciaio.
E dovete sapere che in Giappone c'è la leggenda metropolitana che tutti i non-asiatici non soffrano di spalle incriccate. Ora qui dovrei aprire una parentesi su tutte le leggende metropolitane attribuite ai cauasici o agli italiani in particolare (tipo che non ci si incriccano le spalle, che usiamo soltanto mountain-bike, che in Italia fa sempre caldo, che non mangiamo il polipo, che sappiamo tutti l'inglese ecc...). Per carità, più o meno sono tante quante le leggende che girano da noi sul Giappone, o meglio, sulla non meglio identificata Asia.
Comunque. Il fatto che loro pensano che a noi non si incriccano le spalle, porta automaticamente a pensare che quindi qui ne soffrano tutti. Non so se sia così, ma in quei luoghi di perdizione detti drugstore (l'Acqua&Sapone de noaltri) spopolano cerottoni e cerottini per ovviare a questo problema.
Ecco, l'altro giorno ne stavo cercando un tipo adatto a me e a un certo punto emergono loro: i cerotti del tempo che fu. Diciamocelo, la scatola era troppo bella e li ho presi solo per quello.
In pratica sono cerottini tondi e piccoli da applicare sui famosissimi tsubo di hokutiana memoria.
Io ho provato il secondo schema, ma quando li ho tolti mi sono tipo sradicata tutti i capelli all'attaccatura del collo. La prossima volta vado con la prima.
Tu te li metti e loro prima ti fanno un effetto freddo accompagnato da puzza di mentolo, poi evolvono nell' effetto "ti sto marchiando a fuoco".
Aggiungiamoci pure che Nobuo continuava a lamentarsi per il mentolo che mi avvolgeva tipo aura e insomma, li ho usati solo una volta.
Ma hanno una confezione troppo bella.
La cosa che più mi è piaciuta, a parte lo stile retrò, è la faccina del signore che compare quando togli uno dei cerotti dalla pellicola. E anche la bustina con chiusura ermetica in dotazione.
Si chiamano, come potete vedere, Roihi-tsuboko, della Nichiban (uuh, la pagina è in inglese!).
Poi niente, non mi ricordo più nemmeno quando Nobuo è andato all'Eki-ben Fair, ovvero la fiera dei bento venduti nelle varie stazioni. Chè qua è una vera e propra tradizione per ogni stazione!Eh beh!
E insomma, mi ha riportato un paio di seppie ripiene di riso (sono buonissime!!!!>_<) contenute in una scatoletta troppo, troppo carina! Purtroppo puzzava di pesce accappeste, come direbbe mia nonna. Quindi fotografie al volo e via al macero.
Troppo Showa!!!!!!!
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venerdì 11 novembre 2011
Mou alla pecora
Ieri ho avuto un attacco acuto di raffreddore e oggi mi sento pure un pò di febbre. In compenso gli starnuti si sono calmati così non schiferò più la gente intorno a me con il mio moccio infetto.
Mah, saranno state le scorrazzate in bici con 10 gradi e la giacchettina, chissà.
Comunque, l'altro giorno ero andata a fare scorta di pasta da Yamaya, il mio negozio di fiducia insieme a Liquor Mountain. Giro lo sguardo e, nell'angolo delle offerte, vedo vari tipi di caramelle mou.
A me manco mi piacciono tanto le caramelle mou. Ma, non so perchè, forse spinta dall'istinto primordiale abbbruzzese che c'è in me, mi sono avvicinata. Le confezioni erano carine, ma niente di che, nella norma, quando, a un certo punto, l'occhio mi cade sul pacchetto più kitsch.
CARAMELLE MOU AL GENGHIS KHAN
Ora, per chi non lo sapesse, il Genghis Khan è un piatto tipico dell'Hokkaido ed è più o meno una grigliata di carne di pecora e verdure e pare che fosse il piatto preferito...indovinate di chi?
Non l'ho mai mangiato purtroppo, ma mi assicurano tutti che sia buonissimo. E non ho motivo di avere dubbi, visto che sono cresciuta a latte e arrosticini (che ovviamente sono SOLO di pecora: diffidate dalle imitazioni!), come tutti gli abruzzesi.
Metteteci pure che Nobuo è un grande fan dell'Hokkaido e..beh, le ho prese al volo.
Sì, ho comprato un pacchetto di caramelle alla carne di pecora.
Se non sono abruzzese io!
Poi, siccome mi sentivo in colpa a riportare una cosa che con ogni probabilità sarebbe finita nel secchio dell'indifferenziato, ho dato uno sguardo anche alle altre caramelle.
Erano tutte a base di specialità dell'Hokkaido, ma stavolta più normali: il pregiuato latte dell'Hokkaido, il celeberrimo melone dell'Hokkaido, la famosissima lonicera (vi prego, ditemi che l'ignorante non sono solo io) dell'Hokkaido, insomma, cose così.
Siccome non volevo rischiare, ma volevo comunque prendere una cosa sfiziosa, mi sono fidata delle caramelle ai campi di lavanda dell'Hokkaido.Della serie: male che vada sapranno di saponetta.
Ma forse è stata solo una reazione causa-effetto, ovvero dopo aver mangiato caramelle alla pecora, che come si sa non è che sia famosa per il suo profumo di rose e violette, il mio cervello ha trovato che fosse un'ottima idea abbinarci delle altre caramelle a qualcosa che serve per profumare i cassetti.
Aaaah, come mi manca la sveglia di mia mamma le mattine dopo essere andata ad abbuffarmi di arrosticini: "Madonna, che è sta puzza pecoregna!!". Nostalgia.
Questa è una foto dei due pacchetti aperti. Hanno la doppia scatola, con l'interno che scivola fuori. A proposito di questo, quando li ho aperti ho notato che le 2 file verticali di caramelle non erano allineate, come potete vedere.
Quindi ho tirato fuori tutto l'interno e, come si vede nella foto seguente, in ogni pacchetta una delle caramelle in fondo è posizionata in modo diverso dalle altre. Immagino che questa cosa sia allo scopo di afferrare meglio le caramelle.
Beh, mi sembra una buona idea!
Peccato che, nonostante le mie ricerche, pare proprio che l'azienda produttrice, la Sapporo Gourmet Foods, non abbia un sito internet.
A questo punto qualcuno si starà chiedendo come fossero, queste caramelle. Perchè qualcuno se lo sta chiedendo, veeero?
Quelle alla lavanda sono proprio buone, nonstante il fatto che la lavanda non mi piaccia per niente. E infatti non sanno per niente di lavanda, ah ah ah ah!
Quelle alla pecora...
...
..
sono immangiabili.
Mah, saranno state le scorrazzate in bici con 10 gradi e la giacchettina, chissà.
Comunque, l'altro giorno ero andata a fare scorta di pasta da Yamaya, il mio negozio di fiducia insieme a Liquor Mountain. Giro lo sguardo e, nell'angolo delle offerte, vedo vari tipi di caramelle mou.
A me manco mi piacciono tanto le caramelle mou. Ma, non so perchè, forse spinta dall'istinto primordiale abbbruzzese che c'è in me, mi sono avvicinata. Le confezioni erano carine, ma niente di che, nella norma, quando, a un certo punto, l'occhio mi cade sul pacchetto più kitsch.
CARAMELLE MOU AL GENGHIS KHAN
Ora, per chi non lo sapesse, il Genghis Khan è un piatto tipico dell'Hokkaido ed è più o meno una grigliata di carne di pecora e verdure e pare che fosse il piatto preferito...indovinate di chi?
Non l'ho mai mangiato purtroppo, ma mi assicurano tutti che sia buonissimo. E non ho motivo di avere dubbi, visto che sono cresciuta a latte e arrosticini (che ovviamente sono SOLO di pecora: diffidate dalle imitazioni!), come tutti gli abruzzesi.
Metteteci pure che Nobuo è un grande fan dell'Hokkaido e..beh, le ho prese al volo.
Sì, ho comprato un pacchetto di caramelle alla carne di pecora.
Se non sono abruzzese io!
Poi, siccome mi sentivo in colpa a riportare una cosa che con ogni probabilità sarebbe finita nel secchio dell'indifferenziato, ho dato uno sguardo anche alle altre caramelle.
Erano tutte a base di specialità dell'Hokkaido, ma stavolta più normali: il pregiuato latte dell'Hokkaido, il celeberrimo melone dell'Hokkaido, la famosissima lonicera (vi prego, ditemi che l'ignorante non sono solo io) dell'Hokkaido, insomma, cose così.
Siccome non volevo rischiare, ma volevo comunque prendere una cosa sfiziosa, mi sono fidata delle caramelle ai campi di lavanda dell'Hokkaido.Della serie: male che vada sapranno di saponetta.
Ma forse è stata solo una reazione causa-effetto, ovvero dopo aver mangiato caramelle alla pecora, che come si sa non è che sia famosa per il suo profumo di rose e violette, il mio cervello ha trovato che fosse un'ottima idea abbinarci delle altre caramelle a qualcosa che serve per profumare i cassetti.
Aaaah, come mi manca la sveglia di mia mamma le mattine dopo essere andata ad abbuffarmi di arrosticini: "Madonna, che è sta puzza pecoregna!!". Nostalgia.
Questa è una foto dei due pacchetti aperti. Hanno la doppia scatola, con l'interno che scivola fuori. A proposito di questo, quando li ho aperti ho notato che le 2 file verticali di caramelle non erano allineate, come potete vedere.
Quindi ho tirato fuori tutto l'interno e, come si vede nella foto seguente, in ogni pacchetta una delle caramelle in fondo è posizionata in modo diverso dalle altre. Immagino che questa cosa sia allo scopo di afferrare meglio le caramelle.
Beh, mi sembra una buona idea!
Peccato che, nonostante le mie ricerche, pare proprio che l'azienda produttrice, la Sapporo Gourmet Foods, non abbia un sito internet.
A questo punto qualcuno si starà chiedendo come fossero, queste caramelle. Perchè qualcuno se lo sta chiedendo, veeero?
Quelle alla lavanda sono proprio buone, nonstante il fatto che la lavanda non mi piaccia per niente. E infatti non sanno per niente di lavanda, ah ah ah ah!
Quelle alla pecora...
...
..
sono immangiabili.
domenica 9 ottobre 2011
Lo scazzo e la tradizione
Ommioddio, un mese che non posto e blogger cambia tutto il layout interno! E mò che faccio?
Una nota particolare va al bottone "inserisci link" scritto per intero: l'icona con la catenella era troppo difficile per noi comuni mortali, vero? In compenso si ripiglia con "Etichette", dove compare l'elenco completo di quelle che hai già fatto. Comblimendi.
Comunque, è un mese che non scrivo niente e non è che l'ultimo post sia stato così frizzante e brioso, quindi, pur continuando a non avere cose particolarmente interessanti da postare, ho pensato che fosse bene non far impigrire troppo i miei fidi lettori.
E qundi vi beccate il temutissimo post sul packaging tradizionale, riservato a quando non mi viene in mente niente di meglio. O più che altro a quando anche le foto scarseggiano.
(blogger mi sta facendo le calzette quando premo "invio" per andare a capo...vediamo se alla fine del post avrà superato l'esame complessivo)
Tra l'altro è vero che ultimamente faccio poche foto. E' che la mia macchinetta fuffa è mortificante. Vengono tutte sgranate e brutte e io voglio una macchinetta vera, OH!
E adesso qualcuno mi deve spiegare perchè qui in Giappone, che dovrebbe essere la patria della tecnologia, (la super leggenda metropolitana), le macchinette serie vanno dai 600 euri in su, mentre in Italia le trovi anche a 200.
Che comunque non è che sia un problema: sono paziente e aspetterò natale.
Ah è vero, in tutto ciò il giorno prima del mio compleanno è anche morto Steve Jobs!! E mi ha preso alla sprovvista visto che sono nel bel mezzo di una crisi informatica: Mac o non Mac?
Io sarei una anti-Apple in realtà, perchè penso riduca molto la libertà d'azione. D'altronde pensavo che prima o poi un Mac dovrò pur comprarlo e visto che lo sconto-studenti è molto buono sarebbe meglio comprarlo mentre ancora lo sono (studentella).
Ma poi penso anche che davvero prima o poi DOVRO' comprarlo?? O mi sto solo facendo suggestionare dallo schermo sbrilluccicoso e fescion?
Inoltre un Mac con sconto costerebbe come un Windows a prezzo pieno.
Mmmhmm.
Bah, tanto non avendo un soldo bucato posso solo congetturare sul mio futuro computer.
Oggi noto che non ho molta voglia di parlare di packaging. Sarà che è quello tradizionale, che non è che mi sconfiferi più di tanto. Infatti ogni volta che qui in Giappone dico che mi piace il pakkeji (packaging in engrish) tutti a fare "OOOOH!" "AAH!" "CHE BELLO!" "Ma quindi ti piace il packaging tradizionale!!".
E io "........ .... ... ehmmmhmm...non proprio.....cioè, sì, ho anche studiato quello....ma sai, anche quello contemporaneo è molto interessante!!".
E puntualmente rimangono tutti delusi dal fatto che, chissà perchè, non me ne freghi una beneamata mazza dei furoshiki e delle foglie di bambù.
Cioè, sì un po' sì, ma come tutti.
Quando poi gli dico che per esempio mi interessa molto il modo di confezionare la verdura fresca nei normali supermercati, è il colpo di grazia: partono con l' "eeeeeeeeeeh" menefreghista in crescendo e cambiano discorso.
;_;
Ok, ok, oggi non mi va di fare l'esperta di packaging design, ma tranquilli, miei affezionati lettori, non vi lascerò a bocca asciutta! :D
Cosa sarà questa confezione fintoinfiocchettata?

In pratica quel foglio appiccicato sopra con una specie di fiocco disegnato è per capire che tipo di regalo è, da chi è stato mandato ecc ecc. Ci sono vari tipi di combinazione di colori, ma non chiedetemi più niente che non è che ci capisca molto. So solo che quello per il lutto ha una parte del fiocco nera. Mi pare.
Dentro, come potete ben vedere, ci sono 3 fagotti di finto-raso...cosa saranno mai?
E' RISO!
Sì, 3 tipi diversi di riso! Che poi per noi barbari stranieri sono tutti uguali, soprattutto rispetto alla varietà di riso che abbiamo in Italia, ma non diteglielo mai...:p
Comunque per le confezioni bellissime non si smentiscono mai. Persino la busta del riso è figa!!
Ma com'è che io in casa avevo una tal pregiata confezione? Ebbene, era il regalo di ringraziamento per un regalo di matrimonio che Nobuo aveva fatto tempo prima a un amico. Insomma, 'na bomboniera postale!
Dentro la scatola (figa anch'essa) c'erano ovviamente le tonnellate di depliant, chè sennò ci fai la figura del pezzente.

Decreto finale sulla nuova impostazione di blogger: l'invio per andare a capo funziona alla "cazzo di cane" (cit.), le etichette sono più comode da inserire, anche l'inserimento delle foto è molto più agevole, anche se ho ancora qualche problema ad allinearle invece di metterle una sotto l'altra. E poi non si possono più ingrandire e rimpicciolire a proprio piacimento. Ma in linea di massima è più comodo.
Voto: 6- Prima era meno accattivante e intuitivo, ma tu eri un po' più libero.
*errata corrige: Titti mi ha fatto notare che sopra al foglio della scatola c'è scritto il nome di un bambino, così che mi è venuto in mente che il pacco non era per un matrimonio, ma per la nascita di un bambino!!!! :p Scusaaaate >_<
Una nota particolare va al bottone "inserisci link" scritto per intero: l'icona con la catenella era troppo difficile per noi comuni mortali, vero? In compenso si ripiglia con "Etichette", dove compare l'elenco completo di quelle che hai già fatto. Comblimendi.
Comunque, è un mese che non scrivo niente e non è che l'ultimo post sia stato così frizzante e brioso, quindi, pur continuando a non avere cose particolarmente interessanti da postare, ho pensato che fosse bene non far impigrire troppo i miei fidi lettori.
E qundi vi beccate il temutissimo post sul packaging tradizionale, riservato a quando non mi viene in mente niente di meglio. O più che altro a quando anche le foto scarseggiano.
(blogger mi sta facendo le calzette quando premo "invio" per andare a capo...vediamo se alla fine del post avrà superato l'esame complessivo)
Tra l'altro è vero che ultimamente faccio poche foto. E' che la mia macchinetta fuffa è mortificante. Vengono tutte sgranate e brutte e io voglio una macchinetta vera, OH!
E adesso qualcuno mi deve spiegare perchè qui in Giappone, che dovrebbe essere la patria della tecnologia, (la super leggenda metropolitana), le macchinette serie vanno dai 600 euri in su, mentre in Italia le trovi anche a 200.
Che comunque non è che sia un problema: sono paziente e aspetterò natale.
Ah è vero, in tutto ciò il giorno prima del mio compleanno è anche morto Steve Jobs!! E mi ha preso alla sprovvista visto che sono nel bel mezzo di una crisi informatica: Mac o non Mac?
Io sarei una anti-Apple in realtà, perchè penso riduca molto la libertà d'azione. D'altronde pensavo che prima o poi un Mac dovrò pur comprarlo e visto che lo sconto-studenti è molto buono sarebbe meglio comprarlo mentre ancora lo sono (studentella).
Ma poi penso anche che davvero prima o poi DOVRO' comprarlo?? O mi sto solo facendo suggestionare dallo schermo sbrilluccicoso e fescion?
Inoltre un Mac con sconto costerebbe come un Windows a prezzo pieno.
Mmmhmm.
Bah, tanto non avendo un soldo bucato posso solo congetturare sul mio futuro computer.
Oggi noto che non ho molta voglia di parlare di packaging. Sarà che è quello tradizionale, che non è che mi sconfiferi più di tanto. Infatti ogni volta che qui in Giappone dico che mi piace il pakkeji (packaging in engrish) tutti a fare "OOOOH!" "AAH!" "CHE BELLO!" "Ma quindi ti piace il packaging tradizionale!!".
E io "........ .... ... ehmmmhmm...non proprio.....cioè, sì, ho anche studiato quello....ma sai, anche quello contemporaneo è molto interessante!!".
E puntualmente rimangono tutti delusi dal fatto che, chissà perchè, non me ne freghi una beneamata mazza dei furoshiki e delle foglie di bambù.
Cioè, sì un po' sì, ma come tutti.
Quando poi gli dico che per esempio mi interessa molto il modo di confezionare la verdura fresca nei normali supermercati, è il colpo di grazia: partono con l' "eeeeeeeeeeh" menefreghista in crescendo e cambiano discorso.
;_;
Ok, ok, oggi non mi va di fare l'esperta di packaging design, ma tranquilli, miei affezionati lettori, non vi lascerò a bocca asciutta! :D
Cosa sarà questa confezione fintoinfiocchettata?
In pratica quel foglio appiccicato sopra con una specie di fiocco disegnato è per capire che tipo di regalo è, da chi è stato mandato ecc ecc. Ci sono vari tipi di combinazione di colori, ma non chiedetemi più niente che non è che ci capisca molto. So solo che quello per il lutto ha una parte del fiocco nera. Mi pare.
Dentro, come potete ben vedere, ci sono 3 fagotti di finto-raso...cosa saranno mai?
E' RISO!
Sì, 3 tipi diversi di riso! Che poi per noi barbari stranieri sono tutti uguali, soprattutto rispetto alla varietà di riso che abbiamo in Italia, ma non diteglielo mai...:p
Comunque per le confezioni bellissime non si smentiscono mai. Persino la busta del riso è figa!!
Ma com'è che io in casa avevo una tal pregiata confezione? Ebbene, era il regalo di ringraziamento per un regalo di matrimonio che Nobuo aveva fatto tempo prima a un amico. Insomma, 'na bomboniera postale!
Dentro la scatola (figa anch'essa) c'erano ovviamente le tonnellate di depliant, chè sennò ci fai la figura del pezzente.
Decreto finale sulla nuova impostazione di blogger: l'invio per andare a capo funziona alla "cazzo di cane" (cit.), le etichette sono più comode da inserire, anche l'inserimento delle foto è molto più agevole, anche se ho ancora qualche problema ad allinearle invece di metterle una sotto l'altra. E poi non si possono più ingrandire e rimpicciolire a proprio piacimento. Ma in linea di massima è più comodo.
Voto: 6- Prima era meno accattivante e intuitivo, ma tu eri un po' più libero.
*errata corrige: Titti mi ha fatto notare che sopra al foglio della scatola c'è scritto il nome di un bambino, così che mi è venuto in mente che il pacco non era per un matrimonio, ma per la nascita di un bambino!!!! :p Scusaaaate >_<
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domenica 28 agosto 2011
Cagnolini salatini
Oh, sono 2 mesi interi che non scrivo una mazza! Sono abbastanza scioccata, più che altro perchè mi sembra di aver scritto l'ultimo post veramente poco tempo fa. Mannaggia a me mannaggia, e sì che ne avrei di foto buttate alla rinfusa qua e là!!
Vabè, in questi 2 mesi alla fine ho:
- Chiuso i corsi del primo trimestre con tanto di consegna report.
- Cazzeggiato abbondantemente.
- Iniziato a lavorare come insegnante di italiano.
- Andata al mare e alle terme.
- Iniziato uno stage in una ditta dove, compresa me, siamo in 3.
- Deciso di riguardare tutto "Beverly Hills 90210".
Mh, in effetti sembrava meno roba.
Vabè, siccome però qui sul blog sono abbastanza indietro, bando alle ciance e, per inaugurare l'arrivo di settembre, oggi parlerò dei salatini al gusto insalata "Pretz".
No, è vero, non c'entra una cippa lippa con settembre. Anzi, vi dirò di più, le foto l'ho fatte svariate mesi fa, ma a causa della mia leggendaria pigrizia sono arrivate a destinazione solo oggi.
Allora, ci sono sti salatini a stecchetto chiamati "Pretz", immagino che il nome arrivi dritto dritto dai bei più noti pretzel, ai vari gusti, in questo caso al gusto insalata (chiedersi il perchè di questo gusto sarebbe troppo, in Giappone...probabilmente qualcuno sarebbe anche capace di dirvi che siccome è all'insalata fa bene alla salute).
Ci sono sempre, non è che siano un prodotto particolare, ma stavolta mi hanno attirato a tradimento tra gli scaffali del supermercato con la loro nuova mise da cagnolino scodinzolante.

In pratica da un lato c'è la solita facciata, dall'altro è travestito da pupazzetto cubico con tanto di tutina colorata. Ci sono 4 razze diverse tra l'altro!
Ma comunque questo è niente. La genialità sta nel fatto che, se gli stacchi le zampette sulla linea tratteggiata, le puoi usare per appendere la confezione sulla borsa, appunto come dicono le scritte sparse a caso in ogni dove: プリツつれてって, Puritsu tsuretette, ovvero "portate in giro i Pretz".
Ora, a parte il fatto che il cartoncino non è che sia particolarmente resistente e quindi la scatola tende a cadere subito, ma soprattutto: visto che di solito chi mangia camminando qui è coperto da onta e disonore, a cosa diavolo serve questa funzione?? (è permesso farlo solo durante i matsuri , le feste...ah ah ah!!).
E infatti non si può dire che abbiano avuto questo successone...
Però l'idea sarebbe interessante se sviluppata un po' meglio e magari applicata a prodotti diversi.
I Pretz sono un prodotto della Glico, altra nota azienda di schifezze, mamma di figli ben più noti quali i celeberrimi Pocky, di cui potrebbero essere i gemellini salati e che, per chi ancora non lo sapesse, non sono altro che i nostri "Mikado" (e infatti se date un'occhiata più accurata alla loro italica confezione, oltre a "Saiwa", che è l'azienda distributrice, c'è scritto anche "Glico"). Menzione a parte per i fratellini Papico, famosissima sorta di gelato imbottigliato da succhiare che, se fosse diffuso in Italia, altro che Calippo... e per i mitici Giant, il Cornetto Algida de noaltri nonchè, fatto non meno importante, mio gelato preferito qui in Giappolandia.
Da notare che ormai questa confezione è sparita anche dal sito...ma mentre cercavo ho scoperto i Pretz al sapore di wasabi, che io adoro! :D
Se poi siete dei maniaci ossessionati dai casi misteriosi, come il mio ragazzo, vi lascio con questo succulento link su un mega incidente di qualche anno fa, tuttora irrisolto, che ha viste coinvolte le aziende Glico e Morinaga: Il Glico-Morinaga Jiken, su cui sono usciti, libri, saggi, programmi tv e chi più ne ha più ne metta (Nobuo ha tutto, si registra pure i programmi... -.-).
Và che ho pure trovato il link in inglese! :D
E tra l'altro, a me piacciono i gatti.
Vabè, in questi 2 mesi alla fine ho:
- Chiuso i corsi del primo trimestre con tanto di consegna report.
- Cazzeggiato abbondantemente.
- Iniziato a lavorare come insegnante di italiano.
- Andata al mare e alle terme.
- Iniziato uno stage in una ditta dove, compresa me, siamo in 3.
- Deciso di riguardare tutto "Beverly Hills 90210".
Mh, in effetti sembrava meno roba.
Vabè, siccome però qui sul blog sono abbastanza indietro, bando alle ciance e, per inaugurare l'arrivo di settembre, oggi parlerò dei salatini al gusto insalata "Pretz".
No, è vero, non c'entra una cippa lippa con settembre. Anzi, vi dirò di più, le foto l'ho fatte svariate mesi fa, ma a causa della mia leggendaria pigrizia sono arrivate a destinazione solo oggi.
Allora, ci sono sti salatini a stecchetto chiamati "Pretz", immagino che il nome arrivi dritto dritto dai bei più noti pretzel, ai vari gusti, in questo caso al gusto insalata (chiedersi il perchè di questo gusto sarebbe troppo, in Giappone...probabilmente qualcuno sarebbe anche capace di dirvi che siccome è all'insalata fa bene alla salute).
Ci sono sempre, non è che siano un prodotto particolare, ma stavolta mi hanno attirato a tradimento tra gli scaffali del supermercato con la loro nuova mise da cagnolino scodinzolante.
In pratica da un lato c'è la solita facciata, dall'altro è travestito da pupazzetto cubico con tanto di tutina colorata. Ci sono 4 razze diverse tra l'altro!
Ma comunque questo è niente. La genialità sta nel fatto che, se gli stacchi le zampette sulla linea tratteggiata, le puoi usare per appendere la confezione sulla borsa, appunto come dicono le scritte sparse a caso in ogni dove: プリツつれてって, Puritsu tsuretette, ovvero "portate in giro i Pretz".
Ora, a parte il fatto che il cartoncino non è che sia particolarmente resistente e quindi la scatola tende a cadere subito, ma soprattutto: visto che di solito chi mangia camminando qui è coperto da onta e disonore, a cosa diavolo serve questa funzione?? (è permesso farlo solo durante i matsuri , le feste...ah ah ah!!).
E infatti non si può dire che abbiano avuto questo successone...
Però l'idea sarebbe interessante se sviluppata un po' meglio e magari applicata a prodotti diversi.
I Pretz sono un prodotto della Glico, altra nota azienda di schifezze, mamma di figli ben più noti quali i celeberrimi Pocky, di cui potrebbero essere i gemellini salati e che, per chi ancora non lo sapesse, non sono altro che i nostri "Mikado" (e infatti se date un'occhiata più accurata alla loro italica confezione, oltre a "Saiwa", che è l'azienda distributrice, c'è scritto anche "Glico"). Menzione a parte per i fratellini Papico, famosissima sorta di gelato imbottigliato da succhiare che, se fosse diffuso in Italia, altro che Calippo... e per i mitici Giant, il Cornetto Algida de noaltri nonchè, fatto non meno importante, mio gelato preferito qui in Giappolandia.
Da notare che ormai questa confezione è sparita anche dal sito...ma mentre cercavo ho scoperto i Pretz al sapore di wasabi, che io adoro! :D
Se poi siete dei maniaci ossessionati dai casi misteriosi, come il mio ragazzo, vi lascio con questo succulento link su un mega incidente di qualche anno fa, tuttora irrisolto, che ha viste coinvolte le aziende Glico e Morinaga: Il Glico-Morinaga Jiken, su cui sono usciti, libri, saggi, programmi tv e chi più ne ha più ne metta (Nobuo ha tutto, si registra pure i programmi... -.-).
Và che ho pure trovato il link in inglese! :D
E tra l'altro, a me piacciono i gatti.
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sabato 8 gennaio 2011
L'eleganza della carne in scatola
Per inaugurare il 2011 ho deciso di spolverare uno dei millemila post rimasti in sospeso mesi e mesi.
Questa volta si tratta di carne in scatola, del genere Simmental o Manzotin.
Mi sono imbattuta nelle lattine della carne Echigo Uonuma 越後魚沼 in un supermercato di prodotti importati e di lusso. In effetti un barattolo di carne costa intorno ai 600 yen, quindi 5 euro più o meno.
Il lusso del prodotto è ben espresso dalla confezione, ben diversa da quelle più economiche e di massa che si trovano in giro...
Quella volta in vendita c'erano due tipi: la Yamatoni Beef, con confezione cilindrica, e la Corned Beef, in un parallelepipedo trapezioidale.
Lo sfondo è in rosa salmone molto chiaro ed è decorato con un motivo floreale lilla. Al
centro, in un ovale, c'è disegnato un bue su uno sfondo a stella.

La parte superiore della Yamatoni Beef è coperta dal rivestimento che c'è anche di lato, mentre sulla parte superiore della Corned Beef c'è la chiavetta di metallo per aprire la lattina, come quelle che c'erano sulle vecchie confezioni di sardine.
In verità devo confessare che la chiavetta che c'è sulla carne è leggermente differente da quella delle sardine, che è uncinata (vi linko una pagina con spiegazione e una stupenda illustrazione).
Una particolarità è che la marca, che è scritta in kanji, è scritta al contrario. Invece di riportare in ordine la scritta Echigo Uonuma, se la si legge da sinistra a destra viene fuori Numauo Goechi. Questo perchè agli inizi del '900, quando la modernizzazione occidentale arrivò in Giappone, si prese a scrivere anche in orizzontale, oltre che in verticale, mantenendo però l'ordine tradizionale della scrittura in giapponese, ovvero da destra verso sinistra. Scusate la spiegazione arzigogolata, ma in parole mooolto povere andò così. Per cui, alcuni brand che mantengono ancora le vecchie versioni delle confezioni, per una questione di eleganza retrò e prestigio, continuano a riportare le scritte in questo modo antico.
Purtroppo nel sito dell'azienda, la Foricafoods, questa carne non è presente tra i prodotti. Per cui linko qui un altra pagina in cui mi pare se ne parli un po'.
Mi spiace, ma è in giapponese. Comunque descrive il prodotto parlando della carne che sembra un budino ecc ecc...inoltre, sotto una delle immagini di lato, nella didascalia, ci sono delle ipotesi sul perchè della stella dietro al bue. La cosa interessante però è che se si clicca nella scrittina sotto la prima immagine, appaiono delle foto che spiegano come aprire la scatola con la chiavetta. Le immagini però vanno talmente veloci che non ho capito nulla, se qualcuno riesce a decifrare qualcosa è il benvenuto tra i commenti!
martedì 28 dicembre 2010
Capaccio!
I biscottini al cioccolato protagonisti si chiamano "Capaccio!". Davvero, si chiamano così!
O meglio "Kapaccho!", secondo la corrente traslitterazione...ma ciò non cambia la ridicolaggine del nome.
Questo prodotto non è altro che un semplice snack della Lotte, (nota azienda giapponese di schifezze), fatto da mini-biscotti coperti di cioccolata da un lato. La sua particolarità sta nella confezione e la cosa è proprio dichiarata: "Nuovo packaging! Lo snack al cioccolato con la forma push-pop"...questo recita più o meno l'intestazione della pagina dedicata a "Kapaccho!"(faccio notare che nella mia ricerca ho trovato un paesino campano che si chiama Capaccio)
Ah ah ah ah ah, forma PUSH-POP!!!!
Vabè.
Comunque, tornando alla confezione, questa è praticamente fatta da 2 confezioni, una busta di plastica e alluminio accoppiati, tipo quella delle patatine, e una scatoletta di cartoncino. La busta è inserita per 2/3 nella scatola, mentre un terzo emerge dalla parte superiore di questa scatola, che quindi rimane aperta.
Ma il bello deve ancora venire. Il colpo di genio, la grande idea, la svolta nel mondo degli snack riguarda la trasformazione di cui è capace, ovvero, da busta-scatola piatta (per quanto piatta voglia essere una bustina di biscotti) a busta-scatola in 3D.
Eeeeh, perchè facendo *push-pop* la confezione si "allarga", in parole povere si piegano le parti già pre-piegate e quindi si dà spessore alla scatola.
La parte di sopra, la parte della busta che esce, è quella che si deve tagliare per poter accedere ai biscotti. Ovviamente ha un'apertura facilitata, come tutto in Giappone.
Una volta tagliata, però, rimane aperta...tutto sto casino del push-pop e poi la busta rimane aperta!!! In realtà c'è una specie di linguetta che dovrebbe tenerla chiusa, ma giudicate dalle foto a quanto possa servire!
Sia sul lato, sia sotto la linguetta ci sono le istruzioni illustrate per manovrare l'aggeggio infernale.
Una volta fatto tutto quello che si deve fare, l'unica agevolazione che ne deriva è che la confezione sta in piedi...ecco, sì, come una normale scatoletta di cartoncino e basta.
Insomma, l'apoteosi dell'inutilità: una quantità assurda di materiale impiegato per avere il minimo risultato.
Il target è per studenti delle superiori, impiegati sulla ventina e casalinghe sulla trentina...ok, la parte di popolazione più consumista e con più soldi a disposizione.
I gusti a disposizione sono 2: caramello e mandorla, mentre il design è il tipico design chiassoso e barocco che piace ai giapponesi.
Vi lascio con la pubblicità televisiva che, devo dire, mi è piaciuta (anche se non l'avevo mai vista in tv).
giovedì 25 novembre 2010
La nuvola di macaron
Questa volta sono riuscita a portarmi a casa una scatola di macaron che noi dello staff del ristorante abbiamo ricevuto in regalo qualche mese fa, scusate l'immenso ritardo, a proposito... (ovviamente me la sono riportata vuota, visto che ci siamo magnati tutto).
Essendo voi lettori italiani, immagino che, come non lo sapevo io, non sappiate nemmeno voi che cosa sono i macaron. In questi casi Wikipedia ci salva sempre dall'ignoranza: cliccate qui .
Tra l'altro ne ho mangiato uno giusto oggi!
La scatola di questi dolcetti, che erano per metà macaron e per metà meringhe, mi ha attirata perchè è davvero come una nuvoletta! Questo fatto è dato dal coperchio, che ha gli angoli arrotondati che si infilano nella scatola. Ovvero, la scatola effettiva (la parte di sotto), rosa, è normalmente squadrata, mentre il coperchio, al contrario dei soliti, che si incastrano ricoprendo da sopra la parte di sotto, è come se si infilasse in maniera morbida nella parte inferiore.
L'effetto è quello di un cuscinetto infilato in una scatola.
Il coperchio però è rigido, di cartone, e ha delle nuvolette stilizzate, dal design tradizionale, in rilievo. Al centro, in dorato, c'è il simbolo della linea di dolci, che si chiama 四季のマカロンとムラング Shiki no Makaron to Murangu (Shiki no Macaron & Meringue) della Malebranche . Nel pagina che ho linkato, la versione che abbiamo ricevuto è quella con le nuvolette bianche (le meringhe) e le foglie verdi (i macaron).
All'interno, per dividere i dolci in maniera ordinata, c'è una parte di cartoncino nero tagliata appositamente. Notare il bellissimo accostamento di colori, tra l'altro! (non è sarcastico, anche se potrebbe sembrare).
Una sciccheria è la linguetta che esce dal coperchio per facilitarne l'estrazione, anch'essa di carta.
Ovviamente non poteva mancare il foglio con tutta la spiegazione dei dolci, che tipo di dolci sono, perchè quella forma, e altre cose abbastanza inutili, ma tanto carine ed eleganti! (se ci fosse un cuoricino da inserire, lo inserirei).
Il nome della linea significa più o meno "Macaron e meringhe delle 4 stagioni" e la stagione in questione è l'estate.
giovedì 26 agosto 2010
I pomodori
Al supermercato, un po' di tempo fa, c'erano questi cosetti. Pomodorini dalla forma allungata in questo packaging assurdo: vassoietto di polistirolo, bicchierino di plastica dura e pellicola. Una decina di pomodorini in croce per la modica cifra di 380 yen...ed era pure l'ultima confezione!

giovedì 15 luglio 2010
Scatole e pastine
La cosa magnifica, oltre all'aspetto delle tortine, che ovviamente erano moooolto meno buone di quello che sembravano, è tutto il confezionamento.
Le pastine sono inserite in questa scatola dela giusta misura con tanto di manico, all'interno sono posti dei divisori, ma soprattutto avevano questa bustina di ghiaccio sintetico attaccata alla scatola, in modo che i dolci si mantenessero meglio durante il viaggio!
Il ghiaccio in Giappone comunque è una cosa comunissima, lo infilano o l'appiccicano dappertutto! L'altroieri ho addirittura usufruito del sacchettino di cubetti di ghiaccio messi a disposizione dal supermercato perchè così non mi si sarebbe squagliato subito il gelato mentre tornavo a casa. E sono lì, già divisi in sacchettini, all'entrata, dentro un congelatore a cui tutti possono accedere liberamente.
Il packaging dei dolci chic in Giappone è però tutto un mondo a sè, che non si può esaurire con una scatoletta e un poì di ghiaccio...quindi vedrò cosa posso fare! :D (sempre a scopo scientifico ovviamente!)
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